A cura di Nimue80 (testi) e Martina (info e grafica)
Titolo originale: Junikyuu de tsukamaete
Titolo per l’Italia: Zodiac Detective
Storia e disegni: ANDOU Natsumi
Categoria: Shoujo
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Kodansha
Numero di tankoubon: 4 (concluso)
Anni di pubblicazione: 2001 – 2003
Collana: Nakayoshi KC
Rivista di serializzazione: Nakayoshi
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: PlayPress -> PlayMedia Company
Numero di volumi: 4 (concluso)
-Inizio pubblicazione su rivista (“Yatta!”): Novembre 2005
-Inizio pubblicazione in monografico: Luglio 2007
Distribuzione: edicola, fumetteria e online
Senso di lettura: orientale
Periodicita’: mensile; 4 Euro.
:: L’autrice ::
Natsumi Andou, originaria della prefettura di Aichi, autrice in principio specializzata in fumetti per bambini di casa Kodansha, ha debuttato nel 1995. Nel 2006 ha vinto il premio Kodansha per Kitchen no ohimesama, serie iniziata nel 2004, su una storia ideata da Miyuki Kobayashi: questa serie è giunta in America col titolo Kitchen Princess. Altri suoi titoli hanno un’edizione inglese e tedesca: Arisa, Zodiac P.I., Let’s Dance a Walk (Waltz no Ojikan), mentre per il 2020 è stata annunciata da Kodansha Comics l’edizione inglese di Something’s Wrong With Us (Watashitachi wa douka shite iru), josei da cui è stato tratto un drama previsto sempre per il 2020.
Storia
FILE 1: LE IMPRONTE DELLA VERGINE
Lili Hoshizawa è una tredicenne come tutte le altre, a parte il fatto che il suo alter ego è Spica, la famosa detective che fin dalla metà del XIX secolo risolve i casi più difficili. La ragazza ha ereditato il ruolo, nonché la capacità di fare predizioni consultando l’oroscopo dalla madre, un’astrologa scomparsa misteriosamente da ormai più di un anno. Il padre, ispettore di polizia un po’ farfallone e un po’ fanfarone, non è ancora riuscito a rintracciare la consorte e vive quindi da solo alle prese con la vivacissima figlia.
Un giorno, in ritardo per la scuola, Lili sta per essere chiusa fuori, ma con un balzo fenomenale riesce ad atterrare nel cortile, proprio addosso a un ragazzo, che, quando la vede in faccia le intima di non toccarlo, oltre ad aggiungere che è sempre la solita… Anche Lili ha l’impressione di averlo già visto, però non si ricorda né dove, né quando. Il giovane, Hiromi Oikawa, è un nuovo compagno di classe, ha vissuto all’estero per diversi anni ed è già laureato, con specializzazione in psicologia criminale. Oikawa è assegnato al banco vicino a quello di Lili, che ancora non rammenta di chi si tratti nonostante ne abbia sentito nome e cognome. I due iniziano a battibeccare, però sono interrotti dall’arrivo improvviso del professor Sasayanagi che ha trovato una loro compagna di classe, Chihiro Seto, impiccata nel cortile posteriore della scuola. A quella vista a Lili viene in mente l’oroscopo dell’ariete (il suo segno zodiacale) per quel giorno: “incontrerete una vecchia conoscenza e capiterà qualcosa di inatteso”. La cosa inattesa è senz’altro la morte della povera Chihiro! Dopo poco arriva la polizia, con a capo dell’indagine proprio il padre della giovane astrologa. Il caso sta per essere liquidato come suicidio, ma secondo Oikawa qualcosa non quadra: le scarpe ai piedi della vittima sono state gettate lì in disordine, cosa che non farebbe mai un suicida, specie una ragazza seria e ordinata com’era Chihiro. Si tratta quindi di omicidio! E i sospettati sono i tre professori presenti a scuola il giorno precedente, una domenica: la responsabile di classe Anzai, lo stesso Sasayanagi e il tutor degli allievi, Sano.
Lili finalmente, ascoltando il modo di ragionare e parlare del compagno si ricorda di lui: è un suo amico d’infanzia, “Hiruccio”, col quale giocava insieme all’asilo, grande fan della detective Spica.
L’ispettore Hoshizawa ovviamente non si fida delle illazioni di un ragazzino e lo rimanda in classe; Lili però lo trattiene, dicendogli che ha sempre nutrito fiducia nelle sue deduzioni. Chiede poi a un’amica la data di nascita della vittima: 2 settembre, vergine quindi. Lili si allontana dalla scena del delitto e, quando è sicura di non essere esposta a sguardi indiscreti, evoca Demetra, lo spirito del segno della vergine, affinché le riveli il destino di Chihiro. È questo, in effetti, il vero potere di Spica: risolvere i casi grazie all’aiuto dello Star ring, misterioso anello ereditato dai suoi antenati, col potere di evocare gli spiriti dei dodici segni dello zodiaco.
Demetra legge quindi il destino di Chihiro per il giorno precedente: “Evitate di uscire, vedrete l’aspetto peggiore di qualcuno e quel che vi si rivelerà”. Inoltre, nella sfera della predizione appaiono un oggetto lungo e stretto e la pioggia. Ora tocca a Spica scoprire il significato della previsione e interpretare gli indizi per risolvere il caso.
Dopo che la polizia se n’è andata, giunge il momento delle indagini di Spica, peccato che sul luogo del delitto Lili incontri Oikawa, che sta indagando a sua volta sul caso. Sul terreno è presente una sola serie di impronte, che sembrano proprio quelle di Chihiro, cosa che fa tornare all’ipotesi del suicidio… Grazie a un’intuizione di Hiromi però e ripensando agli indizi dati dall’oroscopo, Lili riesce a comprendere come si sono svolti in realtà i fatti. Il giorno dopo, sotto le sembianze di Spica, invita nel magazzino della palestra i tre professori presenti a scuola la domenica dell’omicidio, promettendo di svelare l’identità dell’assassino.
Ciò che le ha fatto intuire la verità è stato osservare la lunghezza della falcata tra le impronte che portano all’albero dell’impiccagione, troppo ampia per una ragazzina delle medie. Il colpevole è infatti il professor Sasayanagi che, indossando le scarpe della studentessa, l’ha prima uccisa, l’ha poi appesa all’albero e infine è ritornato indietro sui suoi stessi passi. L’ultima questione da risolvere riguarda le scarpe della vittima: come fanno a essere vicino all’albero se lui le ha utilizzate per tornare indietro? La soluzione non è poi così complicata: si è servito del metro che era nel magazzino della palestra, vi ha fatto due anelli in uno dei quali ha infilato le scarpe, poi ha stretto, ha lanciato il tutto su un ramo dell’albero, ha tirato il metro dalla parte dell’altro anello facendo sciogliere il nodo e cadere le scarpe a terra. Infine ha riavvolto il metro. Inoltre ha scelto come luogo del delitto il cortile sul retro della scuola in quanto luogo ideale per lasciare impronte e far credere all’ipotesi di suicidio. Peccato che la pioggia del giorno dopo stesse per far andare in malora il piano: è per quello che Sasayanagi la mattina si era precipitato in classe dicendo di aver trovato la ragazza morta.
Dopo queste rivelazioni Spica viene aggredita dal professore, sta per avere la peggio, quand’ecco che arriva Oikawa: anche lui ha capito chi è il colpevole, inoltre ha trovato le prove che documentano il movente: Chihiro aveva scoperto che Sasayanagi sottraeva denaro alle casse della scuola e voleva denunciarlo; per questo, in un impeto di rabbia e paura di essere scoperto, il professore ha ucciso l’allieva.
Il caso è risolto e sta arrivando la polizia; Spica fa per andarsene, ma il segugio Oikawa la insegue per capire chi lei sia. Lili non vuole essere scoperta, perciò si gira di scatto e stringe le mani del ragazzo che subito si sente male: è allergico alle donne e Lili ha sfruttato questa sua debolezza per sgattaiolare via!
FILE 2: REQUIEM PER UNO SCORPIONE
Una mattina Lili sta leggendo l’oroscopo alle compagne di classe, quando Oikawa le si avvicina chiedendo anche lui una predizione: vuole sapere chi sia Spica in realtà. Lili sfugge alle sue domande saltando giù dalla finestra e atterrando in cortile, dove sente due studentesse confabulare… Poco dopo le arriva una mail all’indirizzo di Spica, in cui è richiesto il suo aiuto nella scuola di pianoforte di una delle due ragazze, in cui pare ci sia un fantasma e accadano cose spaventose.
Lili sembra spaventata all’idea di un fantasma, però si autoconvince che i fantasmi non esistono e si traveste per infiltrarsi nella scuola senza farsi riconoscere. Probabilmente il travestimento non è poi così ben realizzato, visto che Oikawa, provetto pianista e un tempo iscritto proprio a quella scuola, la riconosce subito!
La proprietaria della scuola, Noriko Katsura, affida la nuova allieva proprio a Oikawa, visto che gli insegnanti ufficiali, il prof. Satoshi Ookoba e la prof. Yumiko Shibata sono già impegnati. I due tra l’altro sono fidanzati e a Lili non sfugge lo sguardo ostile che Miyuki, la pianista più promettente dell’istituto, lancia alla giovane insegnante.
La giovane detective riesce a sfuggire al suo insegnante e si mette a investigare all’interno dell’edificio, quando, all’improvviso cade giù dalle scale. È salvata proprio da Oikawa, che la stava cercando, però il fracasso attira anche il resto del personale e degli studenti: qualcuno pensa che si tratti del fantasma della persona che si è suicidata tempo prima della scuola, Lili invece è sicura di essere stata spinta da una mano reale… Oltre a ciò, parte dei quadri di una sala cadono per terra e i restanti appesi formano l’ideogramma “shi”, morte.
Il giorno seguente, approfittando del fatto che è domenica e a scuola non dovrebbe esserci nessuno la mattina presto, Lili pensa di fare qualche ricerca, peccato che al suo arrivo incontri praticamente tutti, Oikawa, la direttrice e la prof. Yumiko. L’unico assente è Satoshi, che però è trovato accoltellato e riverso su un pianoforte: questo non è certo opera di un fantasma!
Lili si fa dire la data di nascita del ragazzo, il 10 di novembre, poi si defila per interrogare lo spirito dello scorpione dello Star ring, Antares, prima dell’arrivo della polizia. Il responso è il seguente “Una mattina come un’altra sarà pericolosa… Le relazioni amorose si faranno ingarbugliate” l’indizio che compare nella sfera è la carta dei tarocchi del sole.
Lili sta riflettendo sulla predizione di Antares, nel frattempo la polizia, con a capo suo padre, sta interrogando la direttrice Katsura, unica presente con la vittima prima dell’arrivo degli altri. L’ipotesi che qualcuno sia penetrato da fuori è subito smontata da Oikawa, che fa notare a tutti la disposizione della stanza, in cui il pianoforte è in un angolo da cui si controllano entrambe le porte di accesso; inoltre Ookoba è stato trovato riverso sullo strumento, circostanza che indicante che l’assassino possa essere qualcuno che, pur entrando dalla porta, non abbia destato sospetti nella vittima.
Mentre l’ispettore Hoshizawa interroga la direttrice, Oikawa si mette a suonare al pianoforte il pezzo che pare il defunto Ookoba suonasse tutte le mattine, il preludio “la goccia” di Chopin. Lili gli si avvicina portandogli un bicchiere, peccato che quando il ragazzo faccia per bere, il contenuto sia praticamente solo acqua, questo perché il ghiaccio si è sciolto, annacquando la bevanda. All’improvviso la ragazza domanda all’amico se ci sia qualcuna che gli piace al momento e come si sentirebbe se questa morisse: lui è disorientato, però risponde che probabilmente diventerebbe tutto buio se venisse a mancare la persona amata. Lili a questo punto ha un’illuminazione, chiede a Oikawa chi suonasse pezzi di Chopin: probabilmente qualcuno degli allievi di Ookoba, specializzato nel repertorio del compositore polacco.
La detective si precipita quindi a cercare Miyuki, l’allieva di Ookoba: è stata lei a spingerla giù dalle scale, in quanto gelosa di chiunque si avvicinasse al suo amato insegnante e shockata alla notizia che costui si sarebbe sposato con la prof. Shibata. Tuttavia, ripensando alle parole di Oikawa, qualcosa non torna… Ora tocca a Spica risolvere il caso!
Quella notte attira nella stanza del pianoforte Yumiko e rivela il trucco che le ha permesso di uccidere Satoshi pur non trovandosi fisicamente nella scuola: ha infatti costruito un sostegno per l’arma del delitto, trattenuta al muro da un elastico teso e una corda di pianoforte, trattenute da un vaso posto sopra un pezzo di ghiaccio. Il sole della mattina ha sciolto il ghiaccio, facendo saltare il mortale congegno e uccidendo il pianista. Lili ha mangiato la foglia quando ha notato che Yumiko, appena scoperto il cadavere del fidanzato, piuttosto che disperarsi per l’omicidio, è andata ad asciugare l’acqua vicino al vaso (e probabilmente a raccogliere l’elastico), in modo da non far scoprire il trucco alla polizia. Il movente del delitto è riconducibile al suicidio avvenuto nella stessa scuola qualche tempo prima: la vittima era infatti Hiroyuki, il primo fidanzato di Yumiko, impiccatosi dopo un incidente automobilistico che gli aveva precluso per sempre l’uso delle dita e di conseguenza la carriera di pianista. L’astio per Satoshi, nel frattempo diventato il nuovo partner della ragazza, è dovuto alla scoperta che quest’ultimo aveva nascosto gli spartiti dell’avversario in quanto geloso del suo successo come pianista e dell’amore di Yumiko. Se non fosse stato per quello Hiroyuki non si sarebbe affrettato con la macchina e non avrebbe avuto l’incidente alle dita.
Yumiko vorrebbe uccidersi a sua volta, ora che la vendetta è compiuta, però appare Oikawa, il quale afferma che il prof. Ookoba non è stato ucciso, ma si è suicidato: sul pianoforte è in effetti presente un taglio, segno che il coltello aveva mancato la vittima che però, comprendendo il dolore dell’amata, si è ucciso per amor suo.
Il caso è risolto e, mentre sta arrivando la polizia, Spica/Lili cerca di svignarsela: Oikawa stavolta è più veloce e scopre che la sua adorata detective è in realtà l’amica d’infanzia! Lili gli rivela che Spica in realtà sarebbe sua madre, sparita più di un anno prima. È per ritrovarla che ha preso il suo posto. Il ragazzo promette che non rivelerà il suo segreto, però, nello stesso momento, i due sono osservati di nascosto da una figura misteriosa… La stessa che il giorno dopo manda una mail all’indirizzo di Spica: “Riuscirai a risolvere questo caso? Ecco la sfida che ti lancia colei che brilla più di Spica, Sirius”. Di chi si tratterà? E il caso in questione si riferirà per caso alla lettera arrivata quella mattina al presidente Muhomatsu circa il furto della sua statua del valore di 50 milioni di yen?
Considerazioni
Prima opera di Natsumi Andou a giungere in Italia, non si discosta di molto dalle produzioni cui ci ha abituato la Play media company (ex Play press): i manga per bambine/ragazzine in puro Nakayoshi-style. La mangaka, in effetti, appartiene alla già citata “triade” del team Kodansha indirizzato alle lettrici più giovani, assieme a Haruka Fukushima e Wataru Mizukami.
Lo stile delle tre autrici è veramente molto simile, sia per quanto riguarda il mero aspetto grafico, sia per l’elaborazione della trama.
A proposito del soggetto però, sento di dover spezzare una lancia in favore di questo Zodiac detective, infatti gli elementi di fondo sono piuttosto inusuali per uno shoujo manga: innanzi tutto lo spunto della protagonista femminile-detective (anche se a volte Lili/Spica somiglia quasi più alla ladra Saint Tail che a un’investigatrice), poi l’impiego degli spiriti dei segni zodiacali che aiutano l’eroina a risolvere i casi.
Più convenzionale è la figura del protagonista maschile, geniale detective già laureato a 13/14 anni, di ritorno da un lungo soggiorno all’estero, amico d’infanzia dapprima dimenticato della protagonista e, soprattutto, allergico alle donne! Possibile che nei manga queste allergie siano così ricorrenti per ambo i sessi?
Anche la doppia identità di Lili è un espediente scontato, comunque abbastanza funzionale alla storia (e tra l’altro viene smascherata dall’amico Oikawa già nel secondo episodio).
Per quanto riguarda lo stile di disegno vero e proprio, come ho già detto, la Andou non si distingue poi tanto dalle colleghe: corpi lunghi e sinuosi, per fortuna non particolarmente “ingessati” e con qualche curva al posto giusto, figure maschili un po’ più allampanate di quelle femminili, occhi molto grandi e piuttosto espressivi. Non noto grande ricerca né particolare cura nella riproduzione di vestiario e accessori che talvolta appaiono un po’ dozzinali. Più dettagliate e stilisticamente accattivanti sono però le illustrazioni a colori di copertine e frontespizi: abbiamo avuto la fortuna di vederne qualcuna in più del necessario (leggi: qualcuna in più delle sole copertine) grazie alla preventiva pubblicazione di Zodiac detective sulle pagine di “Yatta!”, peraltro unica nota positiva di questa serializzazione nella ormai defunta rivista contenitore.
I volumi monografici sono l’occasione buona per chi vuole avvicinarsi a questo manga, non particolarmente originale, comunque gradevole per i momenti di maggior svago.
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