Recensione Manga – Mirmo!! (Mirumo de Pon!) di Hiromu Shinozuka

A cura di Anita80 (testi) e Martina (immagini e grafica)

Titolo originale: Mirumo de pon!
Titolo italiano: Mirmo!!
Autrice: SHINOZUKA Hiromu
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shougakukan
Volumi: 12, concluso
Anni di pubblicazione: 2002-2006
Collana: Flower Comics
Rivista di serializzazione: Ciao

:: Il manga in Italia ::  
Casa editrice: PlayPress
Volumi: 12, concluso
Inizio pubblicazione: Novembre 2005
Ritmo di serializzazione: mensile
Senso di lettura: orientale
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: 3.90 euro.

:: L’anime ::
Numero di episodi: 149
Date: 2002 – 2005
Produzione: TV Tokyo / Shougakukan
Regista: Kenichi Kasai
Musiche: Takayuki Negishi
Character Design: Masayuki Onchi
Art director: Satoshi Matsudaira
In Italia: è stato trasmesso da Mediaset.

Merchandising: Mirumo de pon! Memorial FanBook (2005, Shougakukan); visto il successo, sono numerosi i gadget e prodotti editoriali legati alla versione animata.
Curiosità: nel 2004 Mirumo de pon! ha vinto il 49° premio Shuogakukan per la categoria dei manga per bambini.

:: L’autrice ::
Hiromu Shinozuka è nata il 27 marzo 1979 a Koga nella prefettura di Fukuoka, ha debuttato nel 1999 con l’opera: Takkyu shoujo su “Ciao Deluxe”. Il suo manga di maggior successo è Mirumo de Pon! tanto che è stato premiato per ben due volte come miglior manga per bambini: nel 2003 ha vinto il 27° Kodansha Manga Award e nel 2004 il 49° Shougakukan Manga Award. Inoltre da esso è stato tratta l’omonima serie a cartoni animati (composta da ben 149 episodi). Il manga di Mirmo è stato pubblicato in Italia dalla Play Press, e ha riscosso successo anche in Francia, in Spagna e negli USA.
Prima di Mirumo, la Shinozuka ha realizzato dei volumi brevi incentrati su storie romantiche, Koi wa On Air (2000) e Koi wa Game de! (2001), mentre nel 2004 è uscito Change! ~ Chigau Watashi ni Nareta Nara, un racconto breve raccolto in volume da Shougakukan insieme ad alcune brevi storie realizzate da altre tre autrici. In seguito la Shinozuka ha realizzato Chibi Devil! completa in 11 volumi.

Personaggi

Nota: accanto al nome dell’adattamento italiano vengono riportati i nomi originali giapponesi.

Camilla = Minami Kaede
Camilla è una giovane studentessa di 14 anni, segretamente innamorata del compagno di scuola Fabrizio. La giovane vorrebbe dichiarare il proprio amore al ragazzo ma la timidezza le impedisce perfino di avvicinarsi a lui o di rivolgergli la parola… Per realizzare il suo sogno d’amore Camilla ricorre spesso all’aiuto di Mirmo, il folletto che vive con lei e che ha il potere di esaudire qualsiasi desiderio grazie ai suoi poteri magici.

Mirmo = Mirumo
Mirmo è un tenero folletto dotato di poteri magici. Scappato dal proprio regno per sottrarsi al matrimonio con Rima – sua promessa sposa – è approdato nel mondo degli umani. Evocato da Camilla, il grazioso folletto vive a casa della ragazza. È particolarmente goloso di cioccolato.
Il suo strumento magico sono le maracas.

Fabrizio = Setsu Yuuki
Fabrizio è un ragazzo serio e timido, che eccelle sia nello sport che nello studio. Il suo sogno nel cassetto è quello di diventare scrittore. Arrossisce inevitabilmente di fronte alle continue attenzioni di Camilla e Alessia – le due compagne di scuola innamorate di lui – e per il momento sembra non volersi impegnare con nessuna della due, anche se Camilla ha già fatto breccia nel suo cuore. Rima è la dolce folletta che vive con lui.

Rima = Rirumo
Rima è la promessa sposa del principe Mirmo.
Giunta sulla Terra all’inseguimento del fidanzato, dopo aver scoperto che questi si è stabilito a casa di Camilla, riesce a farsi ospitare proprio da Fabrizio, il ragazzo di cui Camilla è innamorata. Quando perde le staffe Rima tende a diventare aggressiva… specialmente con il povero Mirmo. Le magie non sono il suo forte. Il suo strumento magico è il tamburello.

Alessia = Azumi Hidaka
Alessia è l’agguerrita rivale in amore di Camilla. Innamorata di Fabrizio, è disposta a ricorrere a qualsiasi mezzo – leale o sleale – per conquistare il cuore del ragazzo e sottrarlo a Camilla. Ha un carattere piuttosto irascibile, anche se con Fabrizio finge di essere dolce e gentile. Yacky, il folletto che vive con la ragazza, è sempre impegnato a escogitare nuovi stratagemmi per separare Fabrizio da Camilla, e accontentare la sua padroncina.

Yacky =Yashichi
Yacky è un altro folletto giunto sulla Terra all’inseguimento di Mirmo, suo acerrimo rivale. Non perde occasione per confrontarsi con lui e sfidarlo. Yacky è il folletto di Alessia e si adopera in ogni modo per aiutare la ragazza a conquistare l’amore di Fabrizio.
È ossessionato dalla biancheria intima delle ragazze, specialmente dalle mutandine…
Il suo strumento magico è il triangolo.

Tommy = Kaoru Matsutake
È uno dei ragazzi più popolari della scuola frequentata da Camilla. Bello e ricco, è l’idolo di tutte le ragazze. È accompagnato costantemente da un fedele servitore, pronto a soddisfare ogni suo più piccolo desiderio. Tommy è innamorato di Camilla e cerca di fare colpo sulla ragazza con ogni mezzo. Decide di allearsi con Alessia per conseguire un obiettivo comune: separare Camilla da Fabrizio. Il folletto che vive con lui è Murmo, il fratellino minore di Mirmo.

Murmo =Murumo
Murmo è il fratellino minore di Mirmo. È arrivato sulla Terra per incontrare il fratello, del quale sente, malgrado cerchi di nasconderlo, la mancanza. Dolce e carino all’apparenza, nasconde una personalità segreta e insospettabile…
Il suo padroncino è Tommy. Il suo strumento magico è il tamburo.

Storia

Volume 1

Capitolo I – “Il primo incontro tra Mirmo e Camilla”

Camilla è una giovane studentessa di quattordici anni, segretamente innamorata di un compagno di classe – Fabrizio – al quale la timida ragazza non riesce mai a dichiararsi.

Di ritorno da scuola, la giovane viene accolta dalla madre, appena rientrata da un viaggio, e riceve in dono uno strano souvenir: una tazza magica avente il potere di aiutare gli innamorati.
Camilla segue fedelmente le istruzioni riportate sul fondo della tazza ed esprime ad alta voce il suo desiderio – essere ricambiata da Fabrizio, il ragazzo di cui è innamorata – mentre versa cioccolata calda nella scodella. Come per magia, compare Mirmo, un graziosissimo folletto che può essere visto solo dalla persona che lo ha evocato.

Inizialmente il rapporto tra il folletto e la ragazza è alquanto conflittuale: Mirmo non sembra minimamente disposto ad assecondare le richieste di Camilla, esaudendo il suo più grande desiderio. La ragazza, allora, cerca di accattivarsi la simpatia del folletto avvalendosi di ogni possibile stratagemma per conquistarne la fiducia e l’amicizia (tra cui il ricorso al cioccolato, del quale il folletto è particolarmente ghiotto). I tentativi maldestri della giovane, però, non vanno a buon fine e sortiscono l’effetto opposto, irritando ancora di più Mirmo. Infine il folletto, mosso a compassione dal sincero rincrescimento di Camilla, pentita di essere ricorsa egoisticamente a lusinghe e doni al solo scopo di sfruttare il potere magico di Mirmo, esaudisce inaspettatamente il desiderio della ragazza. E così, la mattina seguente, grazie all’intervento magico del folletto, Fabrizio si risveglia follemente innamorato della giovane compagna di scuola alla quale, fino al giorno prima, non rivolgeva neppure la parola. Il ragazzo dichiara a Camilla il suo amore e la ricopre di attenzioni, suscitando l’invidia e le perplessità di Alessia, a sua volta innamorata del giovane.

Camilla, però, dopo aver assistito alla reazione di Alessia, si precipita a casa e chiede a Mirmo di sciogliere l’incantesimo, avendo deciso di lottare lealmente per conquistare l’amore del ragazzo, senza più ricorrere a magie e sotterfugi. Mirmo, allora, decide di accontentare la ragazza, della quale apprezza la sincerità, e fa sì che il rapporto tra lei e Fabrizio torni quello di prima.

Camilla, però, in seguito a questa esperienza, sembra essere maturata: è riuscita a superare del tutto la timidezza che la inibiva e non perde occasione per rivolgere la parola al suo adorato Fabrizio. Inoltre, tra la ragazza e il buffo Mirmo comincia a instaurarsi un sincero legame di amicizia.

Capitolo II – “Mirmo”

All’inizio del nuovo trimestre scolastico, in occasione della riorganizzazione dei posti in aula, Camilla desidera ardentemente ottenere un posto accanto a Fabrizio e supplica Mirmo di intervenire, in suo aiuto, con la propria magia. Il folletto, allora, in cambio di un cioccolatino squisito, acconsente a lanciare un incantesimo sulla scatola del sorteggio e fa in modo che Camilla riesca a sedersi proprio accanto al ragazzo. La gioia della giovane, però, ha breve durata, subito offuscata da Alessia, la sua agguerrita rivale, che – ironia della sorte – ha ottenuto l’altro posto accanto a Fabrizio…

A questo punto della storia, un altro folletto fa la sua comparsa: si tratta di Rima, promessa sposa del principe Mirmo, giunta sulla Terra all’inseguimento del fidanzato, fuggito sei mesi prima per sottrarsi a un matrimonio indesiderato. Rima, dopo aver scoperto che Mirmo è ospite di Camilla, riesce a stabilirsi a casa di Fabrizio, in modo tale da poter incontrare spesso il suo promesso, approfittando della simpatia che la “padroncina” di Mirmo nutre nei confronti del ragazzo.

Fabrizio, infatti, venuto a conoscenza della situazione di Rima, decide di accompagnare la folletta dall’amato e, con sua enorme sorpresa, scopre che la persona con cui vive il folletto in questione è proprio Camilla, la compagna di scuola innamorata di lui…
Mirmo, però, reagisce bruscamente di fronte alle affettuose effusioni di Rima, suscitando, come di consueto, l’ira della sua fidanzata. Rima, furibonda, perde letteralmente il controllo di sé e finisce per sfogare su di lui la propria aggressività, per poi pentirsi amaramente di averlo sottoposto – seppur involontariamente – a un “trattamento d’urto” che le alienerà, ancor più, l’affetto del fidanzato.

Camilla, allora, impietosita dalle lacrime della tenera folletta, cerca di consolarla e stringe un patto con lei: farà in modo di mettere una buona parola con Mirmo. Rima, dal canto suo, tenterà di far fidanzare Camilla con Fabrizio.

Alessia, invece, è sempre più irritata dallo stretto rapporto di amicizia creatosi tra Camilla e Fabrizio ma, grazie alla provvidenziale comparsa di Yacky – un altro folletto arrivato sulla Terra per dare la caccia a Mirmo, suo acerrimo rivale – viene a conoscenza dell’esistenza dei folletti e scopre la ragione a cui si deve l’accorciamento delle distanze tra Camilla e Fabrizio.

Camilla, nel frattempo, in occasione del suo compleanno, organizza un piccolo party e invita Fabrizio e Rima alla festicciola che si terrà la domenica seguente a casa sua.
A turbare, però, il clima gioioso e il buon umore della ragazza, sopraggiunge Alessia, la quale si presenta senza preavviso alla festa di compleanno, in compagnia del dispettoso Yacky. Yacky e Alessia si mettono subito all’opera per sabotare la festicciola, facendo cadere la torta al cioccolato preparata da Camilla per l’occasione. Il fatto scatena una disputa magica tra Mirmo e Yacky che si protrae per tutto il pomeriggio, compromettendo definitivamente il party.

Al momento dei saluti, Camilla è molto dispiaciuta per il disastroso pomeriggio, ma il suo morale avvilito viene risollevato dal regalo di compleanno ricevuto da Fabrizio. Il grazioso braccialettino donatole dal ragazzo riesce miracolosamente a riportare il sorriso sul volto della giovane, riscattando le sorti della giornata.

Mentre l’amicizia nata tra i due ragazzi sembra avere tutte le carte in regola per fiorire e trasformarsi in vero amore, Yacky e Alessia continuano a tramare alle spalle di Camilla, mettendo a punto un diabolico piano per separare la giovane da Fabrizio. Dopo aver attirato Camilla in un luogo appartato, riescono a sottrarre, grazie a un magico elisir, il “cuore innamorato” della ragazza e a rinchiuderlo in una sfera di vetro, insieme a tutti i ricordi riguardanti la persona da lei amata. Per effetto del perfido sortilegio, Camilla non ricorda più nulla del suo adorato Fabrizio, come affetta da una strana forma di amnesia.

Mirmo e Rima, allora, si precipitano alla ricerca di Yacky per recuperare il prezioso cuore della ragazza, ma, durante una colluttazione tra il dispettoso folletto e Rima, la sfera di vetro contenente i sentimenti d’amore di Camilla cade a terra e si frantuma in mille pezzi…

[FINE DEL PRIMO VOLUME]

Considerazioni
In contemporanea alla messa in onda dell’omonima serie televisiva, la casa editrice Play Press Publishing ha deciso di pubblicare Mirmo, manga della mangaka Hiromu Shinozuka, premiato in Giappone come miglior fumetto nella categoria bambini.
Mirmo è un manga che, pur rivolgendosi a un target abbastanza ristretto, prettamente infantile, potrebbe incontrare, a sorpresa, anche il favore di quei lettori adulti che non arricciano il naso, scettici e diffidenti, dinanzi alle classiche commedie adolescenziali, rese più frizzanti e dinamiche – nel caso specifico – da un pizzico di magia.

La trama si sviluppa in maniera lineare, trattando parallelamente le vicende dei protagonisti “umani” della storia – Camilla, Fabrizio, Alessia, Tommy – e dei folletti magici approdati nel mondo umano. Pur affrontando tematiche che non spiccano certo per originalità o innovatività, l’autrice riesce a rivisitare situazioni “già viste” con una ventata di freschezza e brio tale da rendere la narrazione più che soddisfacente, a patto di non attendersi profonde introspezioni, riflessioni di grande portata o dai risvolti esistenziali, ma semplicemente una lettura semplice e senza troppe pretese, che non vuole prendersi sul serio.

I numerosi personaggi che affollano le pagine di questa serie possono essere distinti sostanzialmente in due gruppi: quello degli umani e quello dei folletti.
Graficamente, i primi sono tratteggiati in maniera piuttosto convenzionale, con occhioni grandi ed espressivi, chiome vaporose e fluenti, capi di abbigliamento delineati in maniera sufficientemente curata e dettagliata. I folletti, invece, sono volutamente raffigurati con un tratto più essenziale e stilizzato. Il disegno sapiente dell’autrice è riuscito a dar vita a buffe creature così kawaii da suscitare istantaneamente simpatia e tenerezza nel lettore.

Dal punto di vista caratteriale, invece, i personaggi umani sino a ora incontrati, coerentemente alla storia narrata, sono semplici e solari: non sembrano celare nell’intimo dolorose esperienze o traumatiche vicende, né ostentare personalità ombrose e problematiche. Sono giovani studenti affetti dai “piccoli-grandi” problemi tipici dell’adolescenza, sospesi in quella fase della vita in cui un sorriso o una semplice parola sussurrata dal compagno di banco può segnare la differenza…
I folletti – tenere mascotte magiche che assistono e prendono parte alle vicende quotidiane dei rispettivi padroni – si ritrovano ad affrontare, analogamente agli umani, problemi sentimentali, rivalità e questioni personali che li rendono, a tutti gli effetti, coprotagonisti della storia.

Dal punto di vista grafico, il disegno è qualitativamente buono e presenta molti dei codici figurativi a lungo considerati distintivi degli shoujo manga: tratto sottile, occhi rigorosamente grandi ed espressivi – sebbene non sfavillanti come quelli di Suzue Miuchi o di Yumiko Igarashi – e decorazione floreale a profusione. Si nota, inoltre, una discreta prevalenza di primi piani, laddove l’espressione rivelatrice del volto, in particolare lo sguardo, è ancora una volta il principale “veicolo” a cui è affidato il compito di comunicare gli stati d’animo e le emozioni dei personaggi. Le tavole sono scarsamente ariose, decorate e corredate, come sono, da cascate di fiorellini e piogge di stelline e cuoricini. Malgrado ciò, esse risultano nitide e bilanciate nel complesso, ben lontane, comunque, dall’ispirare al lettore il minimo senso di “horror vacui”.

Passando alle note dolenti, è doveroso precisare che nell’adattamento italiano di Mirmo i nomi di molti personaggi della serie sono stati distorti o arbitrariamente cambiati rispetto a quelli della versione originale. Al di là delle ragioni di carattere commerciale, comprensibili e più o meno condivisibili (si è deciso di adottare nel manga gli stessi nomi della serie televisiva italiana) non si può fare a meno di notare quanto poco felice e convincente sia stata l’idea di scegliere nomi italiani per i protagonisti umani della vicenda. Il mantenimento dei nomi originali, o al limite, l’adozione di nomi stranieri – inglesi per esempio – sarebbe risultata di certo meno stridente e più confacente all’opera.

In ultima analisi, se le storie aventi per protagonisti giovani adolescenti alle prese con i primi problemi di cuore vi stanno strette e se il solo sentir pronunciare la parola “folletti” o “magiche mascotte” scatena in voi violente reazioni allergiche, allora fareste meglio a stare alla larga da questo manga e a orientarvi su altre pubblicazioni a voi più congeniali.
Vivamente consigliato, invece – oltre al pubblico a cui il manga in questione è specificamente indirizzato – a tutti coloro che, a prescindere dall’età anagrafica, non disdegnano pubblicazioni infantili e a coloro che sono colti, talvolta, dal desiderio di fare un salto indietro nel tempo per riassaporare, almeno per un istante, le stesse emozioni vissute fra i banchi di scuola, quando conquistare un posto accanto all’amico “del cuore” o destare l’interesse del compagno prediletto, era più che sufficiente a mandarci in orbita, o quanto meno, a farci toccare il cielo con un dito.

E se, come la sottoscritta, avete ormai sorpassato da un pezzo l’età “consigliata”, ma volete a ogni costo conservare nella vostra libreria almeno due o tre volumetti del tenero Mirmo, potete sempre inventarvi una ipotetica cuginetta /nipotina … da traviar… ops… da introdurre nel meraviglioso mondo dei manga.

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