A cura di Emy
Titolo: I.N.V.U.
Autrice: Kim Kang Won
Categoria: Sunjeong Manhwa
:: Il manhwa in Corea ::
Casa editrice: Haksan
Numero di volumetti: 5 (concluso?)
Prima pubblicazione: 2000
Rivista di serializzazione: Party
:: Il manhwa in Italia ::
Casa Editrice: Flashbook
Numero di volumetti: 5
Prima pubblicazione: Agosto 2003
Prezzo: 5.90 Euro, cadenza mensile.
Storia
Volume primo
È un giorno di grandi cambiamenti per la giovane Sey Hong: la madre, senza alcun preavviso, ha deciso di trasferirsi in Italia per lavoro, mentre lei -per disposizione materna- vivrà d’ora in poi a casa di un’amica di famiglia, la dolce signora Kang. Senza avere possibilità di replicare, Sey si ritrova perciò catapultata in una famiglia che, almeno in principio, sembra affettuosa e ordinaria, eccezion fatta per il figlio dei Kang, Terry: costui ha i capelli tinti di arancio ed è estremamente scontroso nei confronti di Sey. La ragazza parla della sua nuova situazione alle amiche Rea e Jae, quando queste si imbattono in Siho Lee, noto teppista della scuola che Sey e Jae frequentano. Rea, invaghitasi del prestante Siho, comincia a uscirci insieme. Sey, invece, non è molto interessata ai ragazzi: l’unico uomo che le piace è il professor Hajun Cho, suo vicino di casa di un tempo. L’uomo, paterno e gentile, è in effetti punto di riferimento per tutti gli studenti. Inaspettatamente, si scopre che il professore conosce molto bene il figlio dei Kang, ma egli chiama Terry col nome di Hali… come mai? In realtà il vero nome di Terry è Hali, così com’è vero che lui è *una ragazza*. Ma allora perché tutti, nella famiglia Kang, lo trattano come un ragazzo e lo chiamano Terry? E qual è il rapporto tra Hali e il professor Cho? Attraverso un flashback scopriamo la verità: i due si erano conosciuti due anni prima, quando Cho era all’Università e Hali in terza media… l’uomo era il suo tutore, e lei si era seriamente innamorata del suo professore, al punto di chiedergli di passare la notte con lui. Ma Hajun aveva rifiutato, spaventato dalla differenza d’età e dall’intensità dei sentimenti della ragazza, intensità che ancora turba il suo cuore. Poco dopo il rifiuto di Hajun, Hali era stata colpita da una disgrazia: a causa di un incidente stradale suo fratello Terry era morto! Al volante c’era la madre, che, in seguito allo shock, aveva cominciato a chiamare Hali col nome di Terry, e a trattarla come un ragazzo… ed ecco spiegato il mistero della famiglia Kang.
Sey, nel tentativo di rendersi indipendente, trova grazie a Siho Lee un lavoro part-time presso una stazione di servizio: deve servire i clienti sui rollerblade… peccato che la ragazza i roller non li abbia mai neanche indossati! Ecco perciò Sey prendere lezioni di pattinaggio da Siho… i due cominciano a passare molto tempo insieme, tanto da suscitare i sospetti di Rea, proprio mentre quest’ultima sta cercando di sfondare come ragazza-copertina. Il sogno di tutte le ragazze, infatti, è diventare una star: mentre Rea vuole farsi strada come modella, a Sey piacerebbe invece fare carriera come annunciatrice… fin qui, più o meno, il primo volume.
Considerazioni
I.N.V.U. è una sigla che sta per “I envy You”: “io ti invidio”. L’autrice in seconda di copertina dice di aver scelto questo titolo perché “I envy you” dà, secondo lei, “energia ed è motivo di forza per molta gente”. In realtà, alla luce della lettura del primo numero italiano, non sembra l’invidia il tema predominante nella storia, bensì la solitudine. La solitudine che pervade tutti i personaggi portanti: Sey, Terry e Siho Lee, creature sradicate e private del loro nucleo familiare, costrette a confrontarsi col paradossale e con l’assurdo incombente sulle loro esistenze. Questa nota malinconica, che fa da “sottofondo musicale” all’opera, e che talvolta esplode in alcuni pregevoli “crescendo”, è l’aspetto migliore di I.N.V.U. : privo di questa, risulterebbe un manga (o, in questo caso, un manhwa) banalotto e superficiale.
Positiva è anche la “coralità” della narrazione, che sceglie di mettere a fuoco, alternando i personaggi, l’intero cast e non uno o due protagonisti: peccato, però, che i tempi non siano gestiti a dovere, e la narrazione risulti perciò sbilanciata a favore di alcuni personaggi. La bella confezione editoriale giustifica in parte il prezzo, che comunque rimane alto. Pertanto l’opera è consigliata a chi ha voglia di fare a pugni contro qualche confusione sia grafica che narrativa, confrontarsi con meccanismi narrativi consapevoli seppur in rodaggio e rassegnarsi a veder piangere il portafogli pur di dare una possibilità ai sunjeong manhwa, equivalente coreano degli shoujo manga giapponesi: una produzione giovane che potrebbe, in futuro, riservare qualche sorpresa. I.N.V.U. infatti è il primo sunjeong manhwa a essere pubblicato nel nostro paese.
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