Recensione Manga – Wish – Soltanto un desiderio di Mia Ikumi

A cura di Nimue80 (review e immagini) e Martina (info e grafica)

Titolo giapponese: Wish – Tatta hitotsu no negai
Titolo per l’Italia: Wish – Soltanto un desiderio
Disegni: IKUMI Mia
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Kodansha
Numero di tankoubon: 1, concluso
Anno di pubblicazione: 2005
Collana: KC Nakayoshi
Rivista di serializzazione: Nakayoshi

:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Playpress
Numero di tankoubon: 1, concluso
Anno di pubblicazione: 2006
Distribuzione: edicola e fumetteria
Nota: serializzato sulla rivista Yatta
Inizio pubblicazione: Febbraio 2006, Yatta n. 16
Prezzo rivista: 5 euro.

:: L’autrice ::
Nata il 27 marzo a Osaka, è diventata famosa dopo aver vinto il 24esimo Nakayoshi Shinjin manga contest nel 1997, con la storia The Sleeping Beauty of Strawberry Forest (raccolta poi nel sesto volumetto di “Tokyo Mew Mew”). All’epoca l’autrice aveva solo 18 anni. È conosciuta a livello mondiale grazie alla sua serie più lunga (e famosa), Tokyo Mew Mew, disegnata su testi di Reiko Yoshida, dalla quale è stata tratta una notissima serie a cartoni animati. Tokyo Mew Mew à la mode ne è l’ideale continuazione, raccolta in soli due volumetti. La Ikumi sembra specializzata nel realizzare manga ispirati a popolari serie tv (o viceversa), infatti, anche il suo manga precedente Superdoll Rika chan si basa quasi del tutto sull’omonima serie televisiva, dedicata a Rika chan, l’equivalente giapponese dell’occidentale Barbie.
In Occidente, in particolare in Italia, abbiamo assistito alla pubblicazione di diverse opere di Mia Ikumi, grazie anche al traino delle serie animate e alla presa che le serie delle “maghette” (majocco) hanno sul pubblico più giovane. Purtroppo l’autrice è morta il 7 Marzo 2022, all’età di 42 anni, in seguito a un’emorragia subaracnoidea.

Storia
Circola per le scuole la leggenda secondo cui pare che di notte appaia un indirizzo mail su uno specchio posto sul pianerottolo di una scala che conduce a un piano dell’edificio che non dovrebbe esistere: se vi si invia un messaggio arriva una telefonata dell’angelo che realizza qualsiasi desiderio…

Primo episodio

La giovane Ai è segretamente innamorata di Yamaguchi e le sue amiche Rikako e Mai fanno in modo che lei si scontri “accidentalmente” con l’amato: la ragazzina è visibilmente contenta e ringrazia le altre che a loro volta le dicono di essere felici per lei perché sono amiche e lo saranno per sempre.

Sulla strada del ritorno dopo la scuola le tre si interrogano sull’esistenza del cosiddetto “angelo delle mail” che pare realizzi qualsiasi desiderio senza chiedere nulla in cambio: Ai vorrebbe scrivergli per conquistare l’amato Yamaguchi, però né lei né Mai possiedono un cellulare, mentre Rikako ne ha uno da cui non è possibile mandare mail. Proprio in quel momento trovano per strada un cellulare… Decidono quindi di usarlo per scrivere all’angelo. La notte stessa si recano a scuola: é Rikako a trovare l’indirizzo e a inviare la mail. Improvvisamente il cellulare squilla: la voce all’altro capo dice che può esaudire solo un desiderio una sola volta per persona… Rikako chiede che la sua amica Ai si metta con Yamaguchi.

Il giorno seguente, appena arrivate a scuola incontrano Yamaguchi che chiede ad Ai di mettersi con lui: il desiderio è stato esaudito!
Ai allora chiede alle altre di poter tenere il cellulare con la scusa che loro non sono innamorate di nessuno e che potrebbe servile per il suo ragazzo. Mai e Rikako accettano, però col passare dei giorni notano che Ai le trascura a causa di Yamaguchi. Un giorno quest’ultimo presta a Rikako un fumetto che lei voleva leggere: Ai se ne accorge e, spinta dalla gelosia, intima all’amica di non avvicinasi più al ragazzo e si intromette anche quando questi le invita tutte in piscina e porta a Rikako il secondo volume del fumetto. Purtroppo per lei sente anche quando Yamaguchi confessa a Rikako che era lei a piacergli e che non sa perché si è dichiarato ad Ai.

Le due finiscono per litigare nonostante Mai si metta in mezzo per farle ragionare.
Ai allora decide di esprimere il proprio desiderio all’angelo; per farlo si reca sul tetto della scuola, ma è sorpresa da Mai e Rikako: quest’ultima vuole che usi il suo desiderio per far tornare i sentimenti di Yamaguchi quelli di un tempo. Ovviamente Ai rifiuta, così le due si mettono a litigare. Il cellulare finisce in mano a Mai che chiede alle amiche perché non possono tornare come prima. Ai, spinta dalla rabbia, desidera che le altre due spariscano: l’angelo annuncia che realizzerà la sua richiesta e che un mostro le ingoierà, facendole sparire dalla sua vista. Mai e Rikako fuggono dentro l’edificio scolastico, proprio mentre Yamaguchi raggiunge Ai; quando Mai sta per sparire, il ragazzo desidera che la richiesta precedente sia annullata. In questo modo salva le ragazze, che possono così riappacificarsi e tornare quelle di prima. Ma sarà davvero così? Il cellulare è ora in mano di Mai che, sorprendentemente si scopre innamorata anche lei di Yamaguchi e quindi in collera con Ai e Rikako per averla fatta soffrire e averle rubato il ragazzo del cuore…

Secondo episodio

Misa Kinoshita, 14 anni, sospira seduta su una panchina. Il motivo? Ha la sensazione di essere morta! Nel momento in cui se ne rende conto, trova per terra un cellulare dal quale parte un messaggio. In men che non si dica l’apparecchio squilla e la voce dall’altra parte le chiede se è stata proprio lei a mandare una mail a quel numero segreto. Misa capisce che si tratta dell’indirizzo dell’angelo leggendario che esaudisce qualsiasi desiderio. La ragazzina desidera farsi riportare in vita: non vuole morire prima di riuscire a mettersi insieme a Saito. L’angelo afferma però che è difficile far tornare in vita qualcuno… Pone quindi la condizione necessaria per esaudire la richiesta: dovrà farsi baciare dal suo amato entro 24 ore. Detto questo il cellulare scompare.

Misa però non sa come fare, tra l’altro non riesce a ricordarsi perché è morta. Nel frattempo è raggiunta da un ragazzino che appare visibilmente contento di vederla ancora viva. Si tratta del suo amico Asao, al quale Misa racconta tutta la storia, cioè che è morta e che per tornare in vita deve baciare il suo compagno della scuola pomeridiana.

Asao decide di aiutarla, però deve fare in modo che non venga riconosciuta, viso che tutti la credono morta. La aiuta a scegliere un abbigliamento diverso, che la renda irriconoscibile anche a Saito: e riesce bene nel suo intento, a tal punto che confessa egli stesso di trovarla carinissima. Camminano insieme finché giungono davanti a un grande albero di Natale. Proprio qui Asao le consegna il suo regalo ritardatario: si tratta del burrocacao alla fragola che i ragazzi della loro classe danno alle ragazze di cui sono innamorati! Il dono è accompagnato da delle parole che fanno riflettere la ragazzina, cioè che il compito dell’amico finisce lì e che farebbe una figura meschina se non riuscisse a salvare la ragazza che ama per la seconda volta. Misa si rende finalmente conto dei sentimenti che Asao nutre per lei, però lei deve baciare Saito per non morire! Quando chiede a quest’ultimo di mettersi con lei e di baciarla, il ragazzo accetta subito, solo che proprio in quel momento Misa vede un giornale che parla della sua morte e finalmente rammenta che anche Asao è morto nel tentativo di salvare lei. Capisce che probabilmente pure lui ha fatto un patto con l’angelo… quando riesce a contattare la misteriosa creatura chiede in che modo Asao potrà tornare in vita: la risposta è che anche lui riesca a baciare la ragazza che ama entro l’arrivo del nuovo anno. Quindi solo lei può salvarlo! Riesce a rintracciarlo e a baciarlo proprio mentre lei stessa si sta dissolvendo, cosa che purtroppo accade. Asao è disperato, però…

Considerazioni
A mio avviso Wish è forse la più interessante e “matura” tra le opere di Mia Ikumi che abbiamo avuto la possibilità di leggere in Italia.
Premetto che non si tratta proprio della mia autrice preferita: i suoi manga sono dedicati per lo più a un pubblico di bambine/ragazzine (cosa che io non sono più da un bel pezzo…), però Wish presenta una trama senza dubbio più intrigante e sottile.

L’idea di base, cioè quella di episodi autonomi legati tra loro dalla presenza di un angelo che esaudisce i desideri di chi riesce a invocarlo, è abbastanza originale. Certo, poi le singole storie ricadono nel cliché della narrazione “per ragazzine” visto il target cui è destinato il manga; tuttavia non tutti i finali sono felicemente scontati come il genere di solito imporrebbe: basta, per esempio, leggere la prima storia per capire cosa intendo. Tra l’altro non si capisce fino in fondo il perché delle azioni di questo strano angelo “modernizzato” (usa un cellulare per comunicare con i suoi postulanti…): non si tratta, infatti, di una creatura angelica in senso letterale & letterario, innanzitutto perché non è una figura completamente benevola, sembra anzi metter alla prova le persone che le si rivolgono e anche se i desideri espressi non assumono una piega positiva, non intercede per aiutare gli esseri umani, né tanto meno cerca di evitare la realizzazione di richieste potenzialmente negative, poi anche abbigliamento e accessori non ricordano certo un angelo, quanto piuttosto una strega (cappello a punta e mantello nero) se non addirittura un’allegoria della morte (simboleggiata dalla falce che talvolta ha con sé).

Le debolezze umane, i vizi e le virtù sono analizzate dallo sguardo di questo particolare personaggio che, pur facendo parte e mettendo concretamente in moto le vicende dei protagonisti, segue il loro andamento dall’esterno, fornendoci anche dei commenti sulle stesse.
I disegni dell’autrice restano sempre piuttosto fedeli a sé stessi, semplici, ma abbastanza piacevoli e pur sempre consoni allo stile “morbido” di “Nakayoshi”.

Peccato che Wish sia composto da un solo volume, chissà cosa sarebbe riuscita a raccontarci l’autrice con qualche episodio in più…
Per quanto riguarda l’edizione italiana, è serializzato sulla rivista “Yatta” edita dalla Play press: nonostante la rivista contenitore non sia a mio parere il mezzo migliore per proporre i manga, in questo caso il danno è di poco conto, considerando la brevità dell’intera serie e il fatto che si tratta comunque di episodi autoconclusivi, quindi certo più adatti a una pubblicazione a puntate rispetto a serie composte da diversi volumi.

In definitiva consiglio di provare questo manga non solo al pubblico cui suggerirei normalmente i lavori della Ikumi, cioè quello più giovane, ma anche a chi non ha sopportato più di tanto Super doll Rika-chan, Tokyo Mew Mew, ma soprattutto il seguito “à la mode” di quest’ultimo (come me, per esempio…): potrebbero trovare in Wish qualche spunto più interessante, benché non sia certamente l’opera dell’anno!

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