Recensione Manga – La spada incantata di Sakura (Sakura Hime Kaden) di Arina Tanemura


A cura di Giorgia-bi (review) ed Emy (grafica)

Titolo originale: Sakura Hime Kaden
Autrice: TANEMURA Arina
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 12 -concluso
Anni di pubblicazione: 2008
Rivista di pubblicazione: Ribon

:: Il manga in Italia ::
Titolo: La spada incantata di Sakura
Casa editrice: Panini (collana Manga Dream)
Numero di volumi: 12 -concluso
Data di pubblicazione: Giugno 2010
Distribuzione: edicola e libreria
Prezzo: 4.30 Euro.

:: Curiosità  ::
La storia della principessa Kaguya (Kaguya-hime no monogatari) a cui l’autrice si rifà liberamente in questa serie è un racconto popolare giapponese del X secolo, considerato il più antico esempio di narrativa locale. La vicenda prende piede dal ritrovamento di una minuscola bimba all’interno di una canna di bambù da parte di una onesta ma povera famiglia; una volta cresciuta, Kaguya (letteralmente “notte splendente”) diventa una vera bellezza, oggetto di numerose richieste di matrimonio da parte di principi e dello stesso imperatore. Kaguya non può ricambiare l’amore di nessuno perché, come lei stessa svelerà, la sua vera identità è quella di un essere celestiale proveniente dalla Luna. Nonostante l’imperatore tenti di impedirlo, Kaguya-hime riesce infine a fare ritorno sulla Luna, lasciando una lettera di scuse e ricchi doni per tutti.
Il racconto di Kaguya è stato di ispirazione per diversi mangaka, e sono numerosi i manga e gli anime che hanno citato od omaggiato il personaggio della principessa lunare. Tra questi ricordiamo “La Principessa Splendente” di Reiko Shimizu e “La regina dei mille anni” di Leiji Matsumoto.

Storia
Giappone, epoca Heian: Sakura è una quattordicenne vispa, vivace e un po’selvatica, cresciuta in modo solitario in una magione avvolta dai boschi. Le sue uniche confidenti sono l’ancella Oumi e la minuscola Asagiri, una creatura misteriosa a lei profondamente legata; oltre a loro la sola persona a cui Sakura rivolga la parola dopo la morte dei genitori e del fratello è l’anziana Byakuya, una severa sacerdotessa che raccomanda sempre alla principessa di non fissare mai la luna piena. Promessa in sposa al principe Aoba fin da piccolissima, Sakura vive in modo piuttosto conflittuale l’imminente data delle nozze: da un lato scalpita e protesta al solo sentir parlare di matrimonio, dall’altro si sente ferita dal fatto che in tanti anni Aoba non abbia mai voluto incontrarla e conoscerla. Il giorno in cui un paggio della famiglia reale giunge finalmente in visita, l’esistenza di Sakura viene stravolta da un’incredibile scoperta: fissando sbadatamente la luna, la ragazzina viene immediatamente aggredita da un orco e scopre di essere una discendente della leggendaria Principessa Kaguya, ovvero una creatura proveniente dalla Luna e destinata a non invecchiare e a non morire. Questa scoperta metterà in luce i dubbi e le paure di tutti coloro che circondano Sakura: i suoi servitori, il suo promesso sposo e la stessa famiglia reale. Armata di una spada magica, del proprio buon cuore e di tanto coraggio, Sakura dovrà riuscire a trovare lo scopo della propria esistenza e il proprio ruolo all’interno del mondo degli umani.

Considerazioni
Dopo essersi cimentata in commedie scolastiche, avventure ad ambientazione fantasy e mahou shoujo, Arina Tanemura decide con questo Sakura-hime Kaiden di attingere a piene mani dalla tradizione giapponese, ispirandosi all’arcinota vicenda della principessa Kaguya. La storia ruota appunto attorno alle avventure della nipote della principessa lunare, vissuta sino ai quattordici anni ignorando la propria vera natura. Una volta scoperta la propria identità, Sakura dovrà lottare per dimostrare ad amici e nemici la propria lealtà nei confronti del genere umano, impegnandosi a combattere quegli ‘orchi’ che ne sono diventati il flagello. Grazie alla spada magica ereditata dalla sua ava, Sakura può infatti debellare gli esseri mostruosi che stanno affliggendo il Giappone feudale, ma allo stesso tempo deve guardarsi le spalle dai numerosi umani che la considerano alla stregua di un orco, viste le sue origini e la sua apparente invulnerabilità. A queste imprese si aggiungono i crucci del suo amore tormentato per il promesso sposo, il principe Aoba, che sembra inizialmente diviso tra i sentimenti per la giovane e il senso di dovere nei confronti del proprio Paese. La narrazione procede serrata, alternando momenti concitati a parentesi più rilassate dedicate all’approfondimento dei personaggi e a momenti di umorismo. Lo stile grafico è quello che ha contribuito al successo internazionale della Tanemura: tavole fitte e immerse in un’atmosfera romantica, chiome fluenti e occhioni cristallini.
Nel complesso il prodotto finale è una serie piuttosto godibile e ricca, che soffre tuttavia del confronto con titoli che hanno attinto al folklore nipponico con ben altri risultati. Non solo l’eccellente La Principessa Splendente di Reiko Shimizu, ma anche il più leggero Ayashi no Ceres di Yuu Watase hanno compiuto la stessa operazione con maggiore successo e spessore. Il grande limite della Tanemura come autrice è – secondo chi scrive – l’incapacità di lavorare sui chiaroscuri, di conferire un minimo di sfumatura ai propri personaggi. Il massimo dell’ambiguità a cui si possa giungere in una sua opera è ‘il cattivo che si finge buono’ o ‘il buono costretto a comportarsi da cattivo’; le vicende si dipanano con ritmo, ma seguendo schemi piuttosto prevedibili. La lettura de La spada incantata di Sakura incontrerà comunque il favore dei lettori che apprezzano le paladine manga, i combattimenti con relative metamorfosi (e cambio di guardaroba) e le atmosfere fantasy al caramello.

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