A cura di Emy (review), Lauretta (autrice) e Martina (grafica e testi)
Titolo originale: Yuki wa Jigoku ni Ochiru no ka
Titolo internazionale: Does Yuki fall to hell?
Autrice: FUJIWARA Hiro
Categoria: Shoujo
Nota: il titolo originale si basa su un gioco di parole legato al nome Yuki, che in giapponese può avere il significato di “neve”.
:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 6 -concluso
Anno di inizio pubblicazione: 2014
Rivista di pubblicazione: LaLa
:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Panini
Numero di volumi: 6 -concluso
Inizio pubblicazione: ottobre 2017
Distribuzione: solo fumetteria
Prezzo: 5,50 euro.
:: L’autrice ::Hiro Fujiwara è nata il 23 dicembre 1979 nella prefettura di Hyougo. Ha iniziato la carriera vincendo nel 2004 il concorso per nuovi talenti indetto dalla rivista “LaLa” di Hakusensha con l’opera Kaeri Michi, Yuki no Netsu, utilizzando lo pseudonimo Hiro Izumi.
Essendo un’autrice giovane non ha ancora all’attivo tantissime opere: dal 2004 al 2006 ha realizzato alcune storie brevi tra cui Akai Yume, Kimi no Hidamari e Toumei na Sekai pubblicate su “LaLa DX”, rivista sorella di “LaLa”.
Il suo primo lavoro importante è Kaichou wa Maid-sama!, iniziato anche questo come oneshot è diventato poi una serie a tutti gli effetti che l’ha impegnata per ben 8 anni (2005-2013) e dalla quale è stato tratto un anime composto da 26 episodi.
Nonostante la realizzazione di Kaichou wa Maid-sama! abbia impegnato l’autrice in maniera continua, Fujiwara è riuscita a creare altri racconti autoconclusivi: nel 2011 ha pubblicato su “Kuro LaLa” il racconto In the mirror of death a tinte horror sovrannaturali e nel 2012 sulla rivista “Aoi LaLa” è stato pubblicato Kono Mama ja Dame Mitai desu.
StoriaDall’autrice di Maid-sama!, un fantasy romantico che attinge a piene mani dal folklore giapponese e buddhista.
La quindicenne Yuki Narutaki è cresciuta a Kyoto, in un paesino di campagna dove si narra che ogni 100 anni nascano i “Figli del destino”, 6 ragazzi e ragazze dotati di poteri sovrannaturali che li rendono in grado di proteggere il mondo, anche a costo di andare all’inferno.
La vita di Yuki trascorre felice, ma raggiunta l’adolescenza un evento turba la sua serenità: quattro dei suoi amici d’infanzia, più grandi di lei di un anno, scompaiono nel nulla lasciando un breve messaggio in cui promettono di tornare fra un anno. Gli adulti del villaggio reagiscono a questa scomparsa con inusuale tranquillità: evidentemente sono a conoscenza di un segreto che non intendono rivelare ai più giovani.
Un anno dopo, Yuki e il beffardo amico d’infanzia Takaya Toribeno (a cui la giovane è sempre stata particolarmente legata) vengono aggrediti da un compagno posseduto da un’entità oscura e misteriosa.
A difendere Yuki compare dal nulla uno dei ragazzi di cui si erano perse le tracce: il sedicenne Akira Mibu, vestito in abiti tradizionali giapponesi, armato di spada, e chiaramente animato da un profondo affetto nei confronti di Yuki.
La leggenda dei “Figli del destino” è dunque realtà, e Yuki si troverà ad affrontare con energia e coraggio straordinarie avventure: riuscirà a sfidare la morte per proteggere le persone che la circondano?
ConsiderazioniL’autrice ha scelto per questa serie di intrattenere il lettore non con una commedia ma con una trama incentrata sull’azione e sugli scontri soprannaturali tra demoni e guardiani. Però la mangaka inclina naturalmente verso la commedia e allo scopo è costruito il personaggio di Yuki, ossia la ragazza pura e ingenua per antonomasia, perdutamente innamorata dell’amico d’infanzia Takaya, nonostante lui non la tratti proprio con i guanti, anzi (alzi la mano chi non ha mai desiderato di fargliela pagare per l’indifferenza e la scarsa empatia nei confronti della protagonista…). Il personaggio di Yuki, la cui passività può stancare, è controbilanciato dal suo alter ego, il guardiano dell’Inferno: una ragazza -letteralmente- con le corna, i cui atteggiamenti sono speculari rispetto alla timida Yuki.
I presupposti per una lettura entusiasmante ci sarebbero, di fatto però la trama a volte manca di mordente, e questo perché è priva di set up iniziale: in pratica, Yuki prova spesso nostalgia per un tempo in cui i sei ragazzi, da bambini, erano uniti e trascorrevano lietamente le giornate. Quest’infanzia dorata, da cui dipende molto della trama che leggiamo, non viene mai narrata ma spiegata di tanto in tanto, con un effetto alquanto straniante. Se le relazioni costruite in quel periodo determinano gli avvenimenti, dovremmo poterle conoscere per avere la possibilità di partecipare pienamente. Questo non accade e il lettore subisce un po’ l’azione, che comunque intrattiene a dovere per giustificare il prosieguo della lettura, fino alla fine.
In conclusione, pur mancando di un necessario approfondimento iniziale, è una serie riuscita e scorrevole, che varia il setting della consueta commedia scolastica ed è inoltre caratterizzata da una grafica piacevole: la composizione delle vignette è ordinata e funzionale, i personaggi riconoscibili, la trama ci porta con mano sicura fino alla fine.
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