Recensione Manga – Savage Garden di Lee Hyeon Sook

logoSavageA cura di Sayoko (testi e grafica) ed Emy (recensione)

Titolo originale: Savage Garden
Autrice: LEE Hyeon Sook
Categoria: Sunjeong manhwa

volkrsavagegarden1 :: Il manhwa in Corea ::
Casa editrice: Daiwon
Numero di volumi: 7, completo
Inizio pubblicazione: 2009
Rivista di serializzazione: Issue

:: Il manhwa in Italia ::
Casa editrice: Goen
Numero di volumi: 7, completo
Inizio pubblicazione: 2011
Distribuzione: fumetteria e online
Prezzo: E 4.95; dal n.2 E 5.95; dal n.5 E 6.95.

Volume 1

storiaSavageL’ambientazione di Savage Garden è storica e occidentale, tuttavia non vengono specificati i nomi dei luoghi o l’esatto periodo storico; i dettagli lasciano intuire che si tratti dell’Inghilterra di metà Ottocento.
Gabriel è una ragazza orfana proveniente da una nobile famiglia caduta in disgrazia: il suo destino è quello di essere venduta come cameriera.
La giovane non può fare a meno di provare invidia per l’amico Jeremy, il quale ha da poco ricevuto un’ottima notizia: è stato riconosciuto come figlio di un nobile (anche se illegittimo) e frequenterà un prestigioso collegio maschile.
Di lì a breve, Jeremy muore per avvelenamento, mentre a Gabriel viene fatta una proposta che non può rifiutare: impersonare Gabriel e sostituirsi a lui, frequentando l’accademia maschile a cui egli era destinato.
Il luogo in questione, all’apparenza perfetto, è popolato da ragazzi nobili e arroganti, le cui giornate scorrono fra gelosie, torbidi rapporti e tristi vicende familiari. Tra gli studenti spiccano i due fratelli Evan e Raymond Kensington…

Considerazioni
savagegarden4Savage Garden ha sia i pregi che i limiti presenti in altri titoli dell’autrice già editi in Italia. Tra i pregi, la nota qualità grafica per cui le opere di Lee Hyeon Sook si distinguono tra tante altre. Paradossalmente, proprio questa qualità può considerarsi un limite, perché i personaggi sono talmente belli da somigliarsi un po’ tutti, tanto che a volte si fa fatica a distinguerli. 
Si potrebbe fare un analogo discorso per la narrazione: i personaggi sono credibili, c’è un buon equilibrio testo/immagine e un ritmo calibrato. I plot sono d’impatto anche se non brillano per originalità (amori incestuosi, relazione docente/studente o, come in questo caso, una donna che si traveste da uomo in un collegio maschile), ma lo sviluppo delle vicende è sempre ad alta tensione drammatica, con dettagli anche cupi, macabri. Savage Garden è una di quelle opere che “si legge tutta d’un fiato”: i colpi di scena costringono il lettore ad andare avanti per toccare il traguardo dell’ultimo episodio, sciogliendo uno a uno i misteri della vicenda. 
Come già anticipato, però, quel che si può considerare un pregio è anche il punto debole delle storie di Lee Hyeon Sook: Il desiderio di sorprendere il lettore, infatti, porta l’autrice ad abusare della strategia del “colpo di scena”. Avvenimenti drammatici, a volte anche tragici, si susseguono senza sosta seguendo un ritmo concitato, i personaggi compiono o subiscono azioni che non sempre risultano supportate da adeguate motivazioni, comunque intrinseche alla trama: sembra che le cose accadano per costringere il lettore ad andare avanti nella lettura. In altre parole: mancano, in una narrazione di questo tipo, le pause e le presentazioni dei personaggi, i cui ruoli vengono chiariti attraverso dei flashback che solo in parte suppliscono al necessario approfondimento. Anche il finale arriva in picchiata con un colpo di scena che lo fa apparire forzato e in certa misura mancante. 
Questo non impedisce a Savage Garden di essere un’opera di piacevole intrattenimento, particolarmente indicata per chi ama le trame intricate, drammatiche, ricche di misteri da sciogliere e di personaggi belli come i più fascinosi divi del cinema.

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