Recensione Manga – Helter skelter di Kyoko Okazaki

A cura di Livio (testi) ed Emy (grafica)

Titolo: Helter Skelter
Autrice: OKAZAKI Kyoko
Categoria: Josei

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shodensha
Numero di volumi: 1-concluso
Anno di pubblicazione: 1995
Rivista di serializzazione: Feel Young

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Helter Skelter
Casa editrice:  Dynit
Numero di volumi: 1-concluso
Data di pubblicazione: 15 Novembre 2018
Collana: Showcase
Costo: 18,90 E.

06_new :: Award ::
Nel 2003 questo manga ha ricevuto l’Excellence Prize nella categoria General Manga al 7° Japan Media Arts Festival.
Nel 2004 ha ricevuto il premio Tezuka Osamu Cultural Award (ottava edizione).

:: Curiosità e Live Movie ::
In Helter skelter ha un curioso cammeo la figura di Kozue Yoshikawa, tra i protagonisti di River’s edge: qui è la concorrente di Ririko, che sostituisce la sua figura nell’immaginario collettivo.
Nel 2012 questo celebre manga di Kyoko Okazaki è adattato in un film: la protagonista è interpretata da Erika Sawajiri, nota per il ruolo di protagonista del drama 1 litre no namida, e la regista è Mika Ninagawa. Quest’ultima nasce come fotografa ma si è già cimentata nella regia con il film tratto dal manga Sakuran di Moyoco Anno nel 2007. Il movie di Helter Skelter è tanto godibile quanto fedele allo spirito dell’opera originale. Erika Sawajiri sembra una bambola di plastica per quanto è perfetta.

Storia
Ririko è una super model. Bellissima, statuaria, richiestissima. I suoi poster campeggiano ovunque, nei centri delle grandi città è il suo sorriso, il suo volto angelico, che detta la moda e suscita ammirazione.
La sua carriera non si limita solo alle sfilate in passerella: la attendono infatti grandi progetti, tra cui un disco e la recitazione cinematografica… niente di strano, quindi, per una ragazza così speciale. Nessuna sorpresa il battage pubblicitario che la precede: il suo nome è più di una garanzia.
La splendida Ririko che compare davanti alle telecamere, però, non solo nasconde qualche imbarazzante segreto, ma non combacia con la Ririko dietro le quinte. La sua carriera è una scalata sociale interminabile, una lotta alle presenze nei media e alla soppressione degli avversari. Il suo entourage si presta spesso ad assecondarla nei vizi e nei capricci, la sua vita privata si circonda di produttori e pubblicitari da compiacere, da un’assistente fin troppo dimessa e pacata e da “mamma”, quella che tecnicamente è la sua manager.
In un tale castello di fragilità e precarietà, la maschera di perfezione su cui Ririko ha incentrato il suo successo non può venire scalfita. E se un giorno, al risveglio, lo specchio inizia a svelare qualche increspatura sulla patina di perfezione della ragazza… si deve provvedere più velocemente possibile. E così in una mattina come tante, scoppia la tragedia per la protagonista: quello che sembra un livido, una semplice escoriazione, si rivela essere un effetto collaterale della chirurgia estetica che ha plasmato una Ririko su misura, un corpo disegnato e studiato nei minimi dettagli da abili professionisti dell’immagine. Ogni più piccolo cedimento viene affrontato tempestivamente… come tanti interventi di restauro su una tela logora e consunta.
Intanto la carriera di Ririka procede, ma si insinuano nuove increspature sul velo di perfezione costruito. Il suo corpo inizia a mostrare graduali segni di degrado: quelli che prima erano piccoli graffi, piccole macchie, ora si estendono capillarmente su tutto il corpo. La sua popolarità viene man mano soppiantata da nuove star, nuove icone pubbliche.
E questa volta, nemmeno la segreta clinica che l’ha costruita potrà salvarla dal limbo di disperazione nel quale sta sprofondando…

Considerazioni
“Le risate e le urla suonano spesso molto simili”
È un volto scheletrico quello che in apertura al volume completa la prefazione. Una prefazione scarna, come il viso – dai tratti identificabili con la nostra Valentina – che anticipa la storia. Un viso dalla sensualità quasi sfatta, consumata, lacerata.
Helter Skelter è probabilmente l’opera più celebre di Kyoko Okazaki, e le ragioni di questo successo sono molteplici. Kyoko Okazaki non è soltanto una tra i fumettisti col raro merito di aver saputo creare un nuovo linguaggio; è una donna che ha vissuto in prima persona il vacuo nascosto nel glitterato mondo delle star, e raffigura senza pietà e senza compiacimento la miseria e la povertà dello showbiz.
Ririko è una bellezza sfolgorante e prorompente, ma estremamente vuota. I suoi occhi sono spenti, non comunicano sensualità né fascino. La vita che la circonda è fatta di promesse e affetti precari. Non ha contatti con la famiglia biologica, accoglierà con una sorta di disgusto malcelato la sorella, uno tra i passaggi più toccanti dell’intero fumetto.
Una sorta di regia speculare, che mette Ririko di fronte a ciò che è stata, a ciò che è, a ciò che sarebbe stata. Porta Ririko a confrontarsi con la realtà da cui è scappata, una situazione familiare disagiata, un corpo sgraziato e gretto. La sua madre naturale è sostituita da una cinica manager che ha fatto di lei la star patinata delle riviste più quotate, una donna che non ha esitato ad anteporre i suoi scopi alle richieste e alla sensibilità di Ririko.
L’intero manga è permeato – così come tutte le opere della Okazaki – di un nauseante senso di impotenza e di ineluttabilità, di una atmosfera cupa e tragica che emerge persino nelle situazioni più felici e pacate della vita dei protagonisti. Il lettore percepisce che si tratta di calma apparente, comprende la malattia e la pazzia; l’insanità delle situazioni e i macabri risvolti sono persino attesi, se non previsti. La lettura avviene per gradi: si impara subito a diffidare dei suoi personaggi, nessuno dei quali mostra segni di umanità, di ingenua incoscienza.
Il tratto della Okazaki è un’esperienza memorabile. Rompe definitivamente il continuum con il passato, si affida alla forza della linea che quasi incide, squarcia, logora il bianco immacolato delle pagine. I suoi personaggi hanno una potenza comunicativa esaltante e sorprendente, la comunicazione empatica si attesta sempre a livelli altissimi (caso molto raro nel mondo del fumetto in generale). La conoscenza anatomica è evidente, ben pochi artisti hanno una tale capacità di conferire ai loro personaggi una verosimiglianza così drammatica e toccante.
Helter skelter è in definitiva un manga “di svolta”, di rottura totale. È una lettura shockante, a tratti nauseabonda, pregna, carica, illuminante. L’edizione in italiano non è soltanto un atto dovuto a una così importante figura nel mondo del fumetto, quale la Okazaki, ma è soprattutto un prezioso atto d’amore verso i manga in Italia, che troppo spesso non riescono a scrollarsi di dosso l’immagine di superficialità e infantilismo non solo agli occhi dei neofiti, ma persino agli occhi dei veterani.

Gallery

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