Recensione Manga – Ōoku di Fumi Yoshinaga

A cura di Giorgia-bi (review) e Ananke (grafica).

Titolo originale: Ōoku
Autrice: YOSHINAGA Fumi
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Hakusensha
Numero di volumi: 19 -completo
Inizio pubblicazione: 2005
Collana: Jets Comics
Rivista di serializzazione: Melody

:: Il manga in Italia :: 
Titolo: Ooku – Le stanze proibite
Casa editrice: Panini
Numero di volumi: 19 -completo
Pubblicato a partire da: Settembre 2012
Distribuzione: fumetteria
Prezzo: 7.50.

06_new :: Award ::
– Nel 2005 questo manga ha ottenuto il premio speciale al Sense of Gender Awards  
– Nel 2006 ha ricevuto l’Excellence Prize al Japan Media Arts Festival (Manga Division)
– Nel 2009 ha ricevuto il Tezuka Osamu Bunkashou (Grand Prize)
– Nel 2010 è stato insignito del primo premio ai Tiptree Award
– Nel 2011 ha ricevuto il 56° Shougakukan Manga Award, categoria femminile.

:: Curiosità ::
La storia di “Ōoku” si basa su quello che in letteratura viene definito un ‘what if’, ovvero una rilettura della realtà presente o passata alla luce di un evento fittizio immaginato dall’autore.
L’idea di una calamità che colpisca il solo genere maschile – portando all’estremo le dinamiche di genere e i loro riflessi sociopolitici – non è peraltro nuova: possiamo ricordare romanzi come “Houston, Houston, Do You Read?” di James Tiptree Jr. o “Herland” della femminista Charlotte Perkins Gilman, mentre tra i fumetti è doveroso citare “Y-L’ultimo uomo” di Brian K. Vaughan.

:: Riconoscimenti e Media ::
Tra i titoli annunciati per l’Italia nel 2012, “Ooku” è sicuramente uno dei più blasonati, dati i molteplici premi conseguiti.
Oltre a essere serializzato in Giappone da Hakusensha, il manga viene pubblicato in America da Viz Media e in Taiwan da Sharp Point Press. In Francia l’editore è Kana.
Nel 2010 è stato realizzato un adattamento cinematografico dell’opera a cura dal regista Fuminori Kaneko, che ricopre l’arco di eventi dal secondo al quinto volume (il ciclo di Mizuno).
Nel 2012 seguono in Giappone nuove trasposizioni live: una televisiva e una cinematografica, dirette dal regista del primo film, ovvero Kaneko Fumimori.
La serie televisiva andata in onda da ottobre 2012 sul canale TBS copre l’arco narrativo che si dipana dal volume 2 al volume 4, ambientato ai tempi della formazione dell’ooku. Il protagonista Arikoto, un giovane bonzo che per incontrare lo shogun dovrà entrare nell’ooku è interpretato da Masato Sakai, noto per il live action di Honey & Clover, mentre Mikako Tabe, protagonista di Deka Wanko e Kimi ni Todoke, interpreta Iemitsu Tokugawa, la prima donna a diventare shogun.
Il film cinematografico, dal titolo Ooku: Emonnosuke Tsunayoshi Hen narra le vicende che si svolgono tra il quarto e il sesto volume del manga. Anche in questo caso Masato Sakai interpreta il protagonista maschile, Emmonosuke un giovane appena arrivato all’Ooku che incontrerà lo shogun Tsunayoshi Tokugawa, che sarà interpretata dalla bravissima attrice Miho Kanno, nota per la sua interpretazione in Sakuran.

Storia
“Ōoku” è ambientato in un Giappone feudale colpito da una misteriosa epidemia che in appena ottanta anni ha ridotto la popolazione maschile a meno di un terzo rispetto a quella femminile.
Siamo nel pieno del periodo Tokugawa, e lo shogunato non può fare altro che adattarsi alla calamità: le donne lavorano i campi, le donne pescano, cacciano e commerciano. Le donne, soprattutto, governano. E gli uomini?
Diventati una specie da tutelare, vengono considerati dei beni preziosi dalle madri che riescono a farli sopravvivere, e possono costituire di volta in volta un tesoro da custodire o una ricca merce di scambio.
L’unico luogo dove giovani uomini sani e aitanti abbondino è appunto l’ooku, il quartiere interno del castello di Edo; un tempo residenza delle concubine dello shogun, ora che i ruoli dei generi si sono capovolti è diventato il chiostro dove vengono riuniti centinaia tra i giovani più avvenenti e altolocati perché siano a completa disposizione di Sua Signoria, rappresentando un lusso che soltanto lo (la) shogun può permettersi in tutto il Giappone.
Le regole che disciplinano la vita all’interno dell’ooku sono ferree e inappellabili: una volta entrati al suo interno, non è più possibile uscirne; alle donne è severamente vietato l’accesso; tutto ciò che accade all’interno dell’ooku deve rimanere segreto. Gli uomini che trascorrono la propria vita all’interno di questa realtà finiscono ben presto per comportarsi come le loro controparti femminili di un tempo ormai lontano, trascorrendo la propria esistenza tra gelosie, screzi e subdole scalate sociali.
Yunoshin, Sugishita, Arikoto e Sutezo sono solo alcuni dei giovani che osserveremo accettare o combattere il codice dell’ooku. A cavallo tra tempi e shogunati diversi, le loro disavventure e quelle delle loro sovrane si intersecheranno nel corso dei capitoli andando a creare una trama fitta e finemente intrecciata.

Considerazioni
Grazie alle sue atmosfere eleganti, al procedere lento ma incalzante dei suoi sviluppi e alla cura con cui vengono tratteggiati i rapporti tra i protagonisti, “Ooku” rappresenta la consacrazione definitiva di Fumi Yoshinaga, autrice già nota e premiata in madrepatria per l’irresistibile “Antique Bakery”, ma apprezzata anche oltralpe e oltreoceano per le sue serie ispirate, ironiche e mai scontate.
Per il pubblico italiano si tratta invece di una gradita scoperta, in quanto finora nessuna casa editrice aveva ‘osato’ proporre un titolo di questa autrice: che si trattasse di prudenza verso uno stile poco banale o di pregiudizio verso gli esordi doujinshi dell’autrice, ciò che conta è che la Yoshinaga possa finalmente approdare nelle fumetterie della Penisola.
La scelta di Planet Manga è ricaduta sull’opera della maturità, su una serie ambiziosa e complessa che sembra partire dalla più scontata delle ambientazioni per un manga ‘serio’ (ossia il Giappone dell’epoca Tokugawa, con tanto di samurai e shogunato) per poi rivelare una natura originale e ricca di sfumature. La narrazione prende piede da un elemento scatenante, ovvero la misteriosa epidemia che in ottanta anni appena stermina quasi completamente la popolazione maschile del solo Giappone. Tutto ciò che ne consegue – le scelte politiche, la riorganizzazione sociale, l’alterazione degli equilibri di genere – confluisce nella trama di questa serie atipica e coinvolgente.
Sgomberiamo il campo da ogni dubbio: “Ooku” non è un titolo yaoi. Il fatto che gli uomini del castello si ritrovino isolati e debbano contendersi i favori della sovrana (e dei suoi subalterni) fa emergere i loro aspetti più meschini e meno mascolini, ma le relazioni più significative che si vengono a creare tra di loro sono alleanze e rivalità che poco hanno a che vedere con il genere.
Il tratto essenziale e lineare dell’autrice restituisce in modo chiaro e fedele le atmosfere suggerite dai dialoghi, anche se di volta in volta può risultare difficile riconoscere un personaggio dall’altro.
Sarà anche per questo, ma superati i primi capitoli si ha la sensazione che il vero protagonista della storia non sia un personaggio in particolare quanto l’ooku stesso, la sua istituzione, il suo significato. Sebbene chi lo abiti sia tratteggiato con cura e finisca per suscitare emozioni forti – in positivo o in negativo – nel lettore, ogni singola esistenza è rimessa all’ooku, e diventa oggetto di narrazione dal momento in cui entra a farne parte.
Pur trattandosi di un’opera di fantasia, ciò che ne emerge è un quadro realistico dello spirito e della vocazione al sacrificio di un popolo efficiente, laborioso e autonomo.
La Yoshinaga è riuscita a dare vita a un affresco imponente e affascinante mettendo in campo tutto il talento narrativo di cui aveva dato sfoggio nelle opere precedenti: la capacità di gestire in parallelo archi narrativi ambientati in momenti differenti, di costruire cornici concentriche, di mettere in scena passaggi salienti senza per forza urlare al ‘colpo di scena’, senza scomporre il suo stile leggero e quasi distaccato, ma regalando al lettore un’esperienza di lettura gratificante.
“Ooku” è una serie da consigliare e da promuovere, ma per imparzialità va detto che chi ama i titoli in cui primeggia l’azione potrebbe trovare faticosa una serie ambientata di fatto all’interno di un palazzo, basata principalmente su dialoghi lunghi e articolati. Il nostro invito è quello di non farsi scoraggiare da questo aspetto, per non perdere una delle serie più valide che il mercato giapponese possa offrire in questo momento.

Gallery

__________________________________________________
Online since 01/05/2012, last up 22/02/2019. This is a no profit web site. All the images in this site are used to review and to promote shoujo manga in Italy. All the images are © of their respective artists and publishers, or other owners. Each review is copyright © of respective author. The comments reflect the personal opinions of the reviewers. Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.Licenza Creative Commons.