Recensione Manga – Arrivare a te (Kimi ni todoke) di Karuho Shiina


A cura di Demelza (review e immagini) ed Emy (grafica)

Titolo: Kimi ni Todoke
Traduzione: Raggiungendoti
Titolo internazionale: Reaching You
Autrice: SHIINA Karuho
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 30, concluso
Pubblicato a partire da: 2006
Rivista di serializzazione: Bessatsu Margaret

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Arrivare a te

:: Prima edizione ::
Casa editrice: Planeta DeAgostini
Prezzo: E 4,95, mensile interrotto al 6o volume
Pubblicato a partire da: Dicembre 2008
Distribuzione: Edicola e fumetteria

:: Seconda edizione ::
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 30, concluso
Inizio pubblicazione: Ottobre 2012
Distribuzione: edicola e fumetteria
Prezzo: E 4.30, mensile.

06_new :: Award ::
Nel 2008 questo manga ha ricevuto il 32° Kodansha Manga Award, categoria shoujo manga.

:: L’autrice ::
Karuho Shiina è nata il 23 Ottobre e vive in Hokkaidou; il suo gruppo sanguigno è AB. Ha iniziato la sua carriera di mangaka all’età di 15 anni. I suoi film preferiti sono: “L’appartamento” di Billy Wilder, “Le ali della libertà” di Frank Darabont, “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore e “Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki. Ha scritto diversi volumi unici; la sua opera di maggior successo prima di “Kimi ni Todoke” si intitola “Crazy for You”, in sei volumi.

:: Curiosità, anime e live ::
Il personaggio di Sawako di “Kimi ni Todoke” è ispirato scherzosamente a Sadako, la spaventosa protagonista della serie di film “The Ring”. Il cane Maru che compare nel manga, invece, è basato sulla cagnolina dell’autrice, Maya (purtroppo deceduta). Vincitore del 32° Kodansha Manga Award nella categoria shoujo, il manga in patria ha ottenuto un notevole successo, tanto da essere diventato una delle pubblicazioni di punta di Betsuma.
Parallelamente alla serializzazione mensile, sono stati pubblicati diversi romanzi, numerosi furoku e, in collaborazione con Yahoo! Japan, vengono realizzati concorsi per i fan della serie.
Kimi ni todoke era nato come una storia breve da inserire nell’ultimo volume di Crazy for you, ma l’autrice si è talmente appassionata alla storia da decidere di realizzarne (per fortuna!) una nuova opera. Nel 2010 è stata realizzata in Giappone la serie animata di Kimi ni todoke, nel 2011 è stata trasmessa una seconda stagione. Un film live action è stato proiettato in Giappone nel 2010, regia di Naoto Kumazawa; il titolo internazionale è: “From me to you”.

Storia
Capitolo 00 – Prologo

Sawako Kuronuma, con i suoi lunghi capelli neri, la sua carnagione esangue e la sua voce lugubre sembra proprio uscita da un film dell’orrore: non a caso è stata ribattezzata, fin dalle elementari, “Sadako”, come la protagonista del film The Ring.
Al suo passaggio tutti fuggono in preda allo spavento e si mormora che non solo la ragazza sia in grado di vedere i fantasmi ma anche che, a chi incontra il suo sguardo per più di dieci secondi, succeda poi qualcosa di terribile. Peccato che Sawako sia in realtà una ragazza molto timida, gentile ed educata, che desidera solo essere di aiuto agli altri e farsi degli amici. Il suo modello ideale è Shouta Kazehaya, un ragazzo socievole e solare, dotato della naturale capacità di mettere a loro agio le persone, l’unico in tutta la scuola a chiamare Sawako con il suo vero nome e a salutarla di mattina, diventando così l’eroe della nostra protagonista.
Le vacanze estive sono imminenti e nella classe di Sawako stanno organizzando la classica prova di coraggio; naturalmente Kazehaya è il fulcro dei preparativi, un leader naturale, e Sawako si ritrova a osservarlo pensierosa ricordando la prima volta che si sono incontrati. Era il primo giorno di scuola, e Kazehaya si guardava attorno spaesato senza riuscire a trovare la strada. Sawako, con il suo solito fare gentile, gli indicò la via, e il ragazzo, invece di mostrarsi raccapricciato per la sua presenza come le accadeva di solito, le sorrise ringraziandola.
Ora, sentendolo parlare dei preparativi della prova di coraggio, Sawako vorrebbe tentare di iscriversi insieme agli altri, ma ha paura che la sua presenza non sia gradita. Infatti, in classe, tutti la evitano; l’unico che sembra accorgersi di lei e si mostra sempre gentile e attento nei suoi riguardi è proprio Kazehaya.
Mentre è intenta a innaffiare le aiuole (uno dei tanti ruoli che ricopre per la classe), Sawako incontra una ex-compagna delle elementari la quale, conoscendola bene, non è spaventata dalla ragazza e la tratta in modo naturale. Le due finiscono col parlare proprio di Kazehaya, e Sawako afferma che lui è una persona rinfrescante e che emana buon umore. Per caso, il ragazzo è affacciato alla finestra e sente tutto; imbarazzato, non sa come interpretare le parole appena sentite. L’amica di Sawako la invita a scusarsi, mentre la poverina non capisce in che modo possa aver offeso Kazehaya. Con franchezza, egli chiede a Sawako in che modo deve interpretare le sue parole, e quando lei dice che intendeva fargli un complimento, scoppia in una risata sollevata e le propone di continuare a parlare in giardino. Dopo averla raggiunta, le confessa di essere stato convinto che la ragazza lo detestasse, e Sawako coglie l’occasione per dichiarargli la propria ammirazione. Aggiunge poi che quella è la prima volta che qualcuno non interpreta nel modo sbagliato i suoi sentimenti, e Kazehaya ribatte che ciò dipende dal fatto che finalmente sta parlando chiaramente con qualcuno e la invita alla prova di coraggio.
Rientrata in classe con l’intenzione di iscriversi di nascosto all’elenco dei partecipanti, Sawako sente parlare due sue compagne di classe, Ayane Yano e Chizuru Yoshida, le quali la vedrebbero bene come possibile fantasma, ma ritengono che la ragazza non sia disposta a interpretare questo ruolo. Timidamente, Sawako si fa avanti (spaventando a morte le due) e si propone come fantasma, ma le ragazze sono convinte che a spingere Sawako sia esclusivamente la sua voglia di far contenti gli altri. La ragazza, allora, memore del consiglio di Kazehaya di parlare francamente, dice che non si sente costretta ma che anzi sarebbe felice di fare finalmente qualcosa insieme ai suoi compagni. Yano e Yoshida scoppiano a ridere a crepapelle per la sua innocenza e accettano di farle fare il ruolo del fantasma. Sawako è felice e sente che per la prima volta qualcosa nella sua vita sta per cambiare, tutto per merito di Kazehaya.
La notte della prova di coraggio, i ragazzi si dividono in coppie, mentre Sawako si nasconde lungo la strada e spaventa i malcapitati con uno sguardo in tralice. Solo Kazehaya rimane spaiato e alla fine, arrivato al punto in cui Sawako interpreta il fantasma, si ferma a parlare con la ragazza fino all’arrivo di Yano e Yoshida, le quali si complimentano con lei per l’ottimo lavoro svolto.
Sawako ringrazia Kazehaya per averle insegnato come aprirsi con le persone e, mentre lo fissa in volto, il ragazzo gira il viso… ma poi confessa, affondando la testa tra le gambe, di non essere (naturalmente) spaventato dalla famigerata maledizione di Sawako, ma solo molto imbarazzato.
È l’ultimo giorno di scuola. Kazehaya ha perso la prova di coraggio, e i suoi compagni di classe escogitano una penitenza: un appuntamento con Sawako. Mentre tutta la classe (tranne Yano e Yoshida) si prende gioco di Sawako, Kazehaya afferma di non essere disposto a farlo, perché troppo umiliante nei confronti della ragazza. Sawako però non vuole che Kazehaya si crei delle inimicizie per causa sua, e così prende la parola e dichiara che si è trattato solo di un malinteso, che il ragazzo è rimasto con lei per pura gentilezza, come avrebbe fatto per qualsiasi altra persona, e che è lei a essere attratta dall’allegria di Kazehaya, non il contrario. Detto questo, lascia compostamente l’aula.
Iniziano le vacanze, ma non per Sawako, che si reca comunque a scuola per le faccende. Mentre cammina, non può fare a meno di pensare a Kazehaya: è sicura di aver chiarito il malinteso con gli altri, ma è dispiaciuta di non poter vedere il ragazzo durante l’estate e così inizia a piangere. Quando alza lo sguardo, Kazehaya è davanti a lei e le porge un sacchetto di caramelle con le scuse di tutti i loro compagni di classe. Sempre in preda alle lacrime, Sawako dà sfogo ai suoi sentimenti e inizia a ringraziare Kazehaya per averla ascoltata, per essere dalla sua parte e averla aiutata. A questo punto il ragazzo la interrompe dicendo che molto probabilmente Sawako non ha affatto capito quello che lui prova, e poi le chiede se può incontrarla ancora durante le vacanze.
Flashback. Kazehaya sta chiedendo a un compagno quale sia il nome di Sawako, avendo riconosciuto in lei la ragazza che lo ha aiutato a trovare la strada. Vediamo così Kazehaya che, dopo aver ringraziato Sawako per l’informazione, si gira a osservarla: un dolcissimo sorriso illumina il viso della ragazza e Kazehaya non può fare a meno di domandarsi che tipo di persona ella sia…

Considerazioni
“Volevo una storia rinfrescante basata su una protagonista cupa e tetra.”

Kimi ni Todoke nasce, nelle intenzioni dell’autrice, come una commedia scolastica dolce, divertente e rinfrescante.
La sua opera precedente, “Crazy for you”, parlava di un amore travagliato, con una storia che di volume in volume diventa più cupa a causa delle angosce della protagonista (e a mio avviso la vena deprimente ha rovinato le buone premesse del manga… ma questa è un’altra storia).
Per tale motivo, la Shiina sente di voler cambiare registro e genere, portando avanti qualcosa che sia capace di coinvolgere le persone, ma anche divertirle. Per ottenere questo effetto, punta tutto sul cast dei personaggi, in particolare i protagonisti.
Il contrasto ricercato è quello tra un ragazzo solare e allegro, talmente sereno da rasentare la stupidità (parole sue, io non trovo Kazehaya stupido) e una ragazza spaventosa ma gentile e servizievole. Una volta stabilito il nucleo centrale della vicenda, la storia inizia a costruirsi intorno quasi da sola, assumendo con naturalezza una vena comica che si esprime nei numerosi e spassosi superdeformed (quelli di Sawako fanno sbellicare).
Il plot non spicca certo per originalità, ma le intenzioni dell’autrice non sono quelle di creare un manga che rivoluzioni la commedia scolastica, quanto quelle di reinventarne umoristicamente gli stereotipi per dare alla storia una freschezza che altrimenti non avrebbe, cadendo nel banale e nella melassa.
Scordatevi allora il classico figone ammaliatore, il ribelle tenebroso dall’animo tormentato e un oscuro passato, il principe tentatore… Kazehaya è il tipico ragazzo della porta accanto, allegro e solare, ma anche timido e impacciato.
Pratica sport senza essere un campione, ha buoni voti a scuola ma non è un genio, ama stare in compagnia, il suo carattere aperto e spontaneo lo rende un leader naturale, e la sua fondamentale mancanza di malizia lo porta a vedere la parte migliore di ognuno.
La concessione che la Shiina fa allo stereotipo romantico del protagonista maschile, oltre che renderlo un bel ragazzo (non un figone, ripeto, un ragazzo carino) è quella di attorniarlo di numerose ammiratrici innamorate di lui (il “principe”), concessione che la Shiina prende in giro ampiamente sia con il comportamento di Sawako che con quello degli altri due personaggi femminili, Yano e Yoshida, tanto da stemperare il classico cliché con tantissime risate. E inoltre, lo stesso Kazehaya pare inconsapevole di questa brama accentrata sulla sua persona, vedendo tutti uniformemente, come amici… tutti tranne Sawako, che fin dal primo incontro lo colpisce profondamente.
Sawako ha sia tratti da tipica eroina dello shoujo manga, che da antieroina. È lei il vero motore della storia, colei capace di dare un nuovo punto di vista al più classico dei primi amori, fatto di sguardi timidi, sorrisi dolci, rossori e quant’altro.
Come già era successo per la protagonista di Yamato Nadeshiko Shichi Henge (Perfect Girl Evolution), la Shiina prende spunto per la caratterizzazione della sua protagonista femminile, dal personaggio principale della saga di The Ring, Sadako. Ecco allora capelli neri lunghi e pesanti, voce cavernosa, incarnato ceruleo, sguardo plumbeo, e un nome che richiami la somiglianza tra le due in modo ancora più stretto: Sawako.
Ma l’affinità tra Sawako e Sunako (la protagonista di PGE) si ferma qui, tanto l’una è attratta dal macabro, tanto l’altra nasconde un carattere da brava ragazza di altri tempi sotto l’aspetto fuori dal comune.
L’autrice voleva un personaggio all’antica, gentile e cortese, ma incompreso dagli altri a causa del suo aspetto. Ecco che nasce Sawako, ingenua e innocente e involontariamente spaventosa.


In una delle pagine in cui descrive la nascita del manga, la Shiina dice di aver sempre pensato a Sawako non come a una figlia ma a una nipote: una ragazza carina, gentile e perbene, di cui una nonna potrebbe essere orgogliosa.
Capiamo quindi perché Sawako non è, e non sarà mai, una sciacquetta che senza occhiali si trasforma in femme fatale, ma piuttosto una bruttina dal cuore d’oro.
Il personaggio sviluppa pian piano una vena comica non indifferente: le risate cupe in superdeformed, i pensieri assurdi che solo una persona che non ha esperienze di alcun genere può tirare fuori rispetto a determinate situazioni, rendono Sawako un personaggio disarmante, ma soprattutto capace di ridere di se stesso, dei suoi pregi e dei suoi difetti, e questo è un gran punto a favore di Kimi ni Todoke, a mio avviso.
Proprio la grande ingenuità di Sawako, il suo avvicinarsi per la prima volta agli altri, permette all’autrice di costruire una storia che, più sulla vena romantica (che comunque non manca), si focalizza in modo particolare, soprattutto nei primi volumi, sul valore dell’amicizia e sulla crescita dei personaggi.
Il sentiero che Sawako è chiamata a percorrere è, prima di tutto, una presa di coscienza di se stessa, del suo modo d’essere e della necessità di cambiare, il riconoscimento dei suoi sentimenti e di quelli delle persone che le stanno intorno.
Ecco allora che quest’eccessiva ingenuità e inesperienza di Sawako porta a una sorta di ribaltamento dei ruoli e delle posizioni: per una volta invece della protagonista che si innamora a prima vista del compagno di classe, abbiamo un compagno di classe innamorato cotto e una ragazza che all’amore non ci pensa proprio.
Il modo in cui la Shiina tratteggia con naturalezza il carattere di Sawako fa sì che il lettore partecipi con tenerezza (è l’esatto sentimento che mi suscita il personaggio di Sawako, dolcezza e tenerezza) alla crescita della ragazza nel suo relazionarsi agli altri perché, prima di poter pensare all’amore, Sawako ha davvero bisogno di costruire delle salde amicizie e acquisire fiducia in se stessa…
Nell’evoluzione personale di Sawako hanno molta importanza Yano e Yoshida, le sue due migliori amiche. Le due ragazze, all’inizio del manga, sono poco più che macchiette, nate dal classico stereotipo della ragazza carina tutta curve, e della ragazza “maschiaccio” alta e portata per le attività sportive. Tra gli altri personaggi del cast: Ryu è il classico compagno dormiglione e mangione, ma bravo nello sport, mentre Pin (il professore) è un personaggio comico a tutto tondo. Tutte queste figure di contorno saranno sviluppate pian piano nel corso della storia, assumendo una loro rilevanza e una piena soggettività, che ne renderà ancora più evidenti gli influssi su Sawako.
È importante rilevare che i personaggi, pur nella loro crescita, restano sempre fedeli a se stessi e alla storia, che prosegue lentamente ma senza passi falsi. Nessuna sbavatura narrativa: dopo sette volumi, il manga continua a mantenere le premesse e soprattutto le promesse fatte all’inizio.
È strabiliante come riesca sempre a mettermi di buon umore; lo trovo molto tenero e genuino, senza tutte quelle pare mentali, i triangoli assurdi e campati in aria che sembrano nascere come funghi ovunque, ultimamente.
Nonostante si mantenga su binari sicuri e abbastanza prevedibili, il modo in cui prende in giro bonariamente gli stereotipi delle commedie scolastiche sentimentali lo rende una lettura piacevole che lo distingue dalla massa.
In Kimi ni Todoke le situazioni paradossali ed esilaranti si sprecano ma il tutto si sposa perfettamente con la più banale quotidianità. I colpi di scena tipici del filone continuano a esserci, ma sono narrati con la solita ironia e freschezza, tanto che persino la comparsa della classicissima rivale in amore diventa uno spasso a causa del carattere ingenuo e fiducioso di Sawako.
Anche il disegno s’inserisce nei binari tranquilli e già sperimentati di quello che potremmo definire lo “Stile Betsuma”: i personaggi hanno sempre qualcosa di familiare, sono gli stessi che abbiamo già incontrato in altre opere, così come il loro modo di vestire, di pettinarsi, di muoversi, è lo stesso che possiamo trovare nella Takanashi, nella Mimori, nella Kawahara, nella Nagata. Esso rispecchia l’adolescente tipo giapponese, ma il tratto dell’autrice è particolarmente piacevole, morbido e pulito e questo contribuisce a dare fin dal primo sguardo una sensazione di dolcezza e cura della tavola. Potremmo dire che la Shiina ha quel “tocco speciale” che serve a trasformare la mediocrità in particolarità.
La parola adatta a descrivere Kimi ni Todoke è: delizioso. Carinissimo e dolce, non un capolavoro o un’opera destinata a rivoluzionare il panorama fumettistico, ma sicuramente un manga leggero e di classe, adatto a un pubblico di qualsiasi età.
Per cui, se avete un animo fondamentalmente romantico o se cercate una commedia scolastica che sia finalmente narrata con gusto e semplicità, che parli di adolescenti normali e non di protagonisti da soap opera, è il caso di dare uno sguardo a questo titolo.

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