Recensione Manga – La strana storia dell’isola Panorama (Panorama Toukidan) di Suehiro Maruo

La strana storia dell’isola Panorama

A cura di Spaced Jazz

Titolo originale: Panorama Toukidan
Titolo italiano: La Strana Storia dell’Isola Panorama
Autore: MARUO Suehiro
Storia originale di: Ranpo Edogawa
Categoria: Seinen

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Enterbrain, 2008
Collana: Beam Comics
Volumi: 1, concluso

:: Il manga in Italia ::
Casa editrice: Coconino
Volumi: 1, concluso
Pubblicazione: Ottobre 2011
Formato: bianco e nero, brossurato, 280 pagine
Distribuzione: fumetteria e libreria
Prezzo: 16.50 euro.

Storia

Questo mondo non è che un’illusione, solo i sogni della notte sono realtà.

Panorama Island è ambientato nel 1926, col decesso dell’imperatore che sancisce il termine dell’epoca Taisho. Hirosuke Hitomi è uno scrittore trentottenne squattrinato, ispirato dalle opere di Edgar Allan Poe. Il suo sogno ricorrente (che riporta nei suoi scritti) è quello di un mondo ideale e perfetto, un giardino da paradiso terrestre.
Un giorno scopre della morte prematura – per crisi d’asma – di Komoda, un compagno di studi di gioventù a cui somigliava come un fratello gemello, l’erede di una ricchissima famiglia di provincia. Questo fa nascere in lui, quasi casualmente, un folle piano: prendere il posto del deceduto e realizzare – grazie alle sue immense fortune – l’utopico Eden in terra.
Hitomi pianifica tutto in pochi giorni, dalla sua “scomparsa” per suicidio all’esumazione del cadavere a cui si sostituisce, simulando un risveglio da catalessi. L’evento scuote la vita e le persone del luogo, accolto fra scetticismo e gioia dei congiunti, ma lo scaltro Hitomi riesce bene o male a convincere i più. Il problema maggiore è rappresentato dalla “moglie” Chiyoko, dalla quale si tiene distante e freddo per non tradire la vera identità.
Inizia così a costruire il presunto paradiso, su un’isola poco al largo delle coste… ispirandosi a racconti di fantascienza, al classicismo greco, ai sontuosi giardini delle ville rinascimentali europee, alle meraviglie naturali, alle illusioni che abbagliano lo sguardo (una curiosità, c’è anche una citazione del parco dei mostri di Bomarzo) e lo popola di saltimbanchi, di vestali e attori dediti al divertimento da mane a sera.
Finché, una volta concluso, lo visita nella sua magniloquenza assieme alla moglie, e il viaggio più che un’ascesa all’utopia somiglia a una resa alle illusioni e ai peccati capitali umani.

Considerazioni
Ecco che in questo 2011 arriva un altro volume molto interessante, ma davvero di quelli a sorpresa. Chi si sarebbe infatti aspettato di vedere il maestro dell’ero-guro (“erotismo-grottesco”) nipponico Suehiro Maruo alle prese con un seinen “tradizionale”, e come se non bastasse tratto da un’opera di un romanziere nipponico di gran fama locale, Edogawa Ranpo.
Panorama Island è di sicuro un lavoro particolare, tenta di coniugare intuizioni più artistiche/alternative alla struttura/stesura da manga seinen classico, e la cosa è piuttosto riuscita. La sceneggiatura è a tinte ora gialle, ora drammatiche, altre visionarie, però si tiene sempre entro binari mainstream. Degli estremi di Maruo visti in fumetti pazzeschi come Notte Putrescente qui non c’è traccia, però si nota spesso la vena grottesca che tenta di emergere, una certa inquietudine sotto traccia.
Nelle sue 280 pagine a tratti può dare una sensazione didascalica, ma in altri mostra un’efficacia assoluta e cosa più importante ciò avviene nei capitoli finali dove riesce a coniugare sorpresa e potenza espressiva.
Anche dal punto di vista grafico è un Maruo che rinuncia a parte dei suoi eccessi visivi per far emergere le qualità di eleganza e raffinatezza, il disegno è bellissimo e altamente funzionale. Nella parte finale sull’isola poi si supera, gli scenari sono assolutamente sontuosi.

Gallery

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