Recensione Manga – Hello! Spank (Ohayou! Spank) di Shunichi Yukimuro e Shizue Takanashi


A cura di Emy

Titolo: Ohayou! Spank (Buongiorno, Spank!)
Autori: YUKIMURO Shunichi e TAKANASHI Shizue
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Kodansha
Numero di volumi: 7, concluso
Anno di pubblicazione: 1978
Rivista di pubblicazione: Nakayoshi

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: Hello! Spank

Terza edizione:
Casa editrice: GP Publishing
Numero di volumi: 7, concluso
Pubblicato a partire da: Maggio 2011
Periodicità: mensile
Prezzo edizione regular: 3.90 euro
Prezzo edizione deluxe: 5.90 euro (solo fumetteria).

HelloSpankDynit2022Quarta edizione:
Casa editrice: Dynit
Numero di volumi: 7, concluso
Pubblicato a partire da: Aprile 2022
Dati: 15×21 cm, 12,90 €.

:: Curiosità sulle precedenti edizioni ::
Ohayou! Spank (Buongiorno, Spank!), il celebre fumetto da cui è stata tratta la famosa serie televisiva, nota come “Hello! Spank”, è stato pubblicato in Italia per la prima volta sul settimanale “Corriere dei Piccoli” negli anni ’80, serializzato al ritmo di poche pagine a settimana, ribaltate e colorate. Una seconda più corretta edizione vede la luce nel 2002 per conto della Play Press: l’opera è stavolta edita in 7 volumi a partire da Gennaio 2002, il senso di lettura è orientale e costa 3,90 Euro (dal n. 4 euro 4.50). Periodicità bimestrale, distribuzione in edicola e fumetteria. A questa nel 2011 segue la terza edizione targata GP Publishing e nell’Aprile 2022 la quarta edizione, targata Dynit.

06_new :: Award :: 
Nel 1981 questo manga ha ricevuto il 5° Kodansha Manga Award (categoria shoujo manga).

L’autrice
Shizue Takanashi nasce il 31 Agosto a Chiba. Debutta con Momotaro Yori Hoshisama e (Da Momotaro per il signor Hoshi) ma il successo arriva con Hello! Spank, negli anni ’80. Ha in seguito concluso il manga di Ojamajo Doremi composto da tre serie sulla rivista “Nakayoshi”.

Storia
Una ragazza corre lungo una spiaggia assieme al suo cane, Papi. Nessuno avrebbe potuto immaginare che di lì a poco un camion sbucato all’improvviso avrebbe posto fine alla vita del cagnolino… Aiko, la sua padroncina, è inconsolabile. È a questo punto che entra in scena Spank, un cane buffissimo che, nonostante la perplessità iniziale della ragazza, cattura la sua attenzione e si guadagna la sua simpatia… per esempio, andando a scuola al suo posto e seguendo come fosse una persona le lezioni scolastiche! Più tardi Aiko scopre di avere molto in comune con Spank: come la ragazza attende il ritorno di suo padre, scomparso in mare, così anche Spank attende il ritorno del suo padrone, che ha subito lo stesso destino del padre di Aiko.

A sostenere quest’ultima ci sono gli amici di scuola, Ryo e Shinako, mentre il ruolo di antagonista è ricoperto egregiamente da Serino, sua coetanea nonché padroncina di un’altezzosa gatta di cui il nostro eroe, Spank, non tarderà a innamorarsi, scoprendo subito che un altro gatto è suo rivale. Anche Serino è rivale in amore di Aiko, in quanto innamorata di Rei, un ragazzo che nella serie TV era presentato come il legittimo proprietario di Spank e nel fumetto fa invece la sua comparsa legato alla morte di Papi.

Ciò che non cambia è il rapporto sentimentale che presto lega Aiko a Rei (più grande di lei d’età), il quale a sua volta ha non pochi problemi con la sua famiglia, e in particolare col padre che non esita a bruciare il suo yacht nel tentativo di imporgli le sue scelte di vita. La differenza d’età incide comunque significativamente nel rapporto tra i due ragazzi (in un’occasione Rei lascia Aiko perché non vuole che si trucchi per sembrare più grande!). Il ruolo iniziale di Rei non è l’unica differenza con la serie televisiva: in quest’ultima Aiko viveva a casa dello zio Fujnami, mentre nel manga lei vive con la madre (che nell’anime era assente perché lavorava a Parigi). In seguito fanno la loro comparsa altri personaggi, tra cui il controverso Seiya, che da subito instaura un rapporto conflittuale con la povera Aiko…

Considerazioni
Nell’adattamento proposto in Italia negli anni Ottanta, le tavole di Ohayou! Spank (Buongiorno, Spank!) sono state ribaltate e colorate. Si segnalano incoerenze nei dialoghi, d’altra parte la maggior parte dei nomi dei personaggi (come Aiko e Serino) è rimasta inalterata, invece che essere modificata sulla base dell’adattamento televisivo (dove Aiko e Serino sono diventate Aika e Serina). Esasperante risultò la serializzazione sul “Corriere dei Piccoli” di questo manga, che proseguì per parecchi anni in modo assolutamente discontinuo: si arrivò a pubblicarne solo quattro pagine a episodio!
Per quel che riguarda il manga originale (nel 1999 ristampato in Giappone da Kodansha in quattro volumi bunko), questo si presenta come una serie che privilegia un tono maggiormente drammatico rispetto alla serie televisiva, che poneva invece l’accento sulla spensieratezza della vicenda.

Dal punto di vista grafico la serie potrebbe sorprendere per il tratto elementare, ma questo tipo di tratto è usuale considerando il target della rivista su cui era pubblicato il manga; ciò non toglie, comunque, che il disegno viva in simbiosi con la storia, cosa che ha contribuito a conquistare le simpatie del pubblico giapponese, simpatie riscontrate anche in Italia quando giunsero i 63 episodi della serie animata tratta dal manga.

La Play Press nel 2002 ha ristampato in sette volumetti l’opera originaria, dando finalmente un finale a chi da anni lo aveva aspettato invano sulle pagine del “Corrierino”.
In seguito la GP prima e la Dynit poi hanno dato la possibilità -essendo la Play Press defunta- di poter conoscere le avventure di Spank anche al pubblico più giovane, nonché a chi aveva perso la precedente edizione. Hello! Spank non ha nulla per poter essere definito un capolavoro, ma è senz’altro ancora oggi una storia godibile, ancorché ritmata secondo i tempi narrativi dell’epoca, velocissimi e non sempre supportati da una logica causa-effetto. I disegni, come già detto, possono lasciare perplessi quanti sono abituati ai fronzoli e alla sontuosità foderata di retini dei manga moderni, ma risultano funzionali alla storia e in questo senso perfetti. Ciò che resta è l’insieme dei buoni sentimenti, la tenera comicità di un mito che chi ha vissuto gli anni Ottanta sarà tentato di rinverdire.

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