Recensione Manga – New Love, New Life! (Gozen 3-ji no Muhouchitai) di Youko Nemu

A cura di Emy

Titolo: Gozen 3-ji no Muhouchitai
Titolo inglese: 3 a.m. Dangerous Zone
Autrice: NEMU Youko
Categoria: Josei

coveritanewlove:: Il manga in Giappone ::  
Casa Editrice: Shodensha
Numero di volumetti: 3, completo
Anni di Pubblicazione: 2008
Rivista di Pubblicazione: Feel Young

:: Il manga in Italia ::
Titolo: New Love, New Life!
Casa Editrice: 001 Edizioni
Numero di volumetti: 3, completo
Pubblicato a partire da: Ottobre 2022
Prezzo: 7 Euro.

:: Sequel ::   
Due serie, tra sequel e spin-off, sono state pubblicate in seguito alla serie principale, sempre dalla Shodensha: Gozen 3-ji no Kikenchitai nel 2009 (4 volumi) e Gozen 3-ji no Fukyōwaon nel 2011 (1 volume).

:: Il drama ::
Titolo: Gozen 3-ji no Muhouchitai
Data di trasmissione in Giappone: 2013
Diretto da: Nobuhiro Yamashita, Rikiya Imaizumi
Episodi: 12
Cast: Tsubasa Honda, Joe Odagiri

Storia
Momoko Nanase
è una neolaureata in design che viene assunta in uno studio grafico che purtroppo si rivela ben diverso da quello che lei immaginava. L’ufficio infatti è specializzato nel design di sale da pachinko! I suoi colleghi di lavoro sono assurdi: c’è chi si lava i capelli nel lavandino del bagno e chi se ne va in giro in mutande, l’ambiente puzza di sigaretta ma soprattutto quel che le pesa sono gli orari di lavoro insostenibili, al punto che alle 3 di notte lo studio è in piena attività! Logico che la giovane finisca per usare l’appartamento del suo ragazzo, Tamotsu, come una camera d’albergo dove poter dormire e nient’altro. Yuka-chan, una sua amica impiegata nello stesso ufficio, finisce per dare forfait dopo appena un mese e la stessa Momoko scrive una lettera di dimissioni, che però non viene accettata vista la mole di lavoro incombente. La ragazza inoltre nello studio grafico è indispensabile perché l’unica in grado di portare a termine delle illustrazioni in poco tempo. Grazie alla sua presenza il team riesce a svolgere un incarico ricevuto all’ultimo momento, motivo per cui Momoko si sente forse per la prima volta gratificata. Peccato che paghi pegno per questa soddisfazione: il fidanzato Tamotsu si è trovato una nuova compagna più in sintonia col suo ritmo di vita.
Momoko capisce che dovrebbe dispiacersi ma l’unica cosa a cui riesce a pensare è che deve lavorare… E così la vita va avanti e la ragazza continua a spendere le sue energie in ufficio, finendo col dormire sul posto di lavoro, in un ripostiglio dove però a disposizione c’è solo una lurida coperta (anche se lei poi riesce a recuperarne una nuova). E un giorno, proprio quando continua a ripetersi che deve lasciare quel posto lercio, Momoko incontra un collega di un ufficio adiacente… Tagaya san, gentile, premuroso e simpatico. Ed ecco che quella gabbia di matti che è il suo ufficio diventa un posto piacevole e divertente. Perché condividere la fatica cementa i rapporti ed è bello mangiare insieme ai colleghi, e ancor di più scoprire caratteristiche tavole calde in compagnia di Tagaya san…

Considerazioni
Un uomo e il suo lavoro. Una donna e il suo lavoro. I personaggi dei seinen e dei josei di norma svolgono un lavoro, ma quanti titoli pongono il lavoro al centro dell’interesse? Per quel che riguarda i josei a me noti, mi viene in mente solo Hataraki Man (edito in Italia come Tokyo Style) della sempreverde Moyoco Anno.
A pensarci bene, è strano. Nel mondo delle nuvole parlanti, anche quando si mettono in scena i personaggi sul luogo del lavoro, si racconta sempre qualcos’altro. Un thriller o una storia d’amore, comica o drammatica. Con Gozen 3-ji no Muhouchitai la situazione è invertita: ci sono le amicizie, gli amori e le delusioni, ma al centro di tutto c’è il lavoro. Penso che dovremmo interrogarci a fondo sulla questione: perché i mestieri ci attraggono così poco da farne per lo più un qualcosa che resta sullo sfondo, quindi un interesse secondario nella narrazione?

Un impiego serve solo a guadagnare? Veramente il profitto è l’unico motore che ci spinge ad affrontare la realtà lavorativa? Il lavoro è noia, fatica, un po’ come lo studio? Penso ai personaggi di Ai Yazawa, per esempio una Mikako Koda, protagonista di Gokinjo Monogatari/I Cortili del Cuore: lei non la penserebbe così. Per Mikako il lavoro nel campo della moda è un sogno da perseguire in virtù della passione fortissima che la anima. La narrazione però termina quando quel sogno si realizza. un po’ come le storie nel romance terminano col matrimonio. E quando il matrimonio è stato celebrato, quando il sogno è stato infine raggiunto, cosa accade… dopo?

Gozen 3-ji no Muhouchitai racconta quel che accade dopo. Una ragazza ha finito il suo corso di studi, il suo sogno è diventare un’illustratrice. Ma trova lavoro in uno studio grafico specializzato nel design delle sale del pachinko. Si tratta di una problematica realistica: nella vita, a volte, bisogna scendere a compromessi. Si tratta di una scelta di ripiego, eppure Momoko scopre la fatica vera, quella che ti toglie il respiro. C’è un incarico, una scadenza, obblighi e responsabilità. C’è una paga, eppure la ragazza neanche ci pensa. I suoi pensieri si volgono a un unico obiettivo: finire il lavoro assegnato. E quando le cose vanno bene, quando il cliente dichiara apprezzamento, quando i colleghi di lavoro ti dimostrano stima… Momoko capisce di trovarsi nel posto giusto. Pensava di dimettersi, ma ora comincia ad assaporare la sua vita di donna lavoratrice, di individuo utile alla comunità. Ci sarà tempo per correre all’inseguimento di un sogno, adesso vuole vivere. E guardando con occhi nuovi, ecco che i suoi colleghi le appaiono come tipi interessanti, tutti da scoprire. Momoko si apre al mondo, lasciandosi dietro amori giovani, forse ancora legati all’adolescenza. Un uomo diverso da quelli che ha conosciuto finora, un uomo con un vissuto alle spalle che l’ha reso adulto, vive a un passo di distanza da lei. Momoko decide di fare quel passo in avanti e inizia così il viaggio di scoperta che è la vita. Ah, certo, in questo manga è considerata la relazione sentimentale, però mai in senso esclusivo: il mondo entra in gioco anche in un rapporto a due, così come di norma accade nella vita vera.

In tutta onestà: penso che di narrazioni di questo tipo ne abbiamo davvero un gran bisogno e non mi riferisco solo ai fumetti giapponesi o ai manga per ragazze. Ce ne vorrebbero di più, di storie così. Per ricordarci che significa diventare adulti e che, se non facciamo quel passo in avanti, non sapremo mai che cosa ci stiamo perdendo davvero.

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