Recensione Manga – Baptism (Senrei) di Kazuo Umezz

A cura di Emy

Titolo giapponese: Senrei
Titolo inglese: Baptism
Autrice: UMEZZ Kazuo
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shougakukan
Numero di tankoubon: 6, completo
Anno di pubblicazione: 1974
Rivista di serializzazione: Sho-comi*

*abbreviazione di “Shoujo Comic”, la stessa rivista su cui a suo tempo sono stati serializzati Thomas no Shinzou/ Il cuore di Thomas e Kaze to ki no Uta/ Il poema del vento e degli alberi.

:: Il manga in Italia :: 
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 3, completo
Pubblicazione a partire da: Ottobre 2020
Formato: 15×21, B, b/n e col., con sovraccoperta, pp. 384
Distribuzione: fumetteria, libreria e store online
Collana: Umezz Collection
Prezzo: Euro 17 a volume.

:: Il film ::
Titolo: Senrei
Titolo inglese: Baptism of Blood
Regia: Yoshiara Kenichi
Data di proiezione in Giappone: 1996
Durata: 93 minuti
Cast: Imamura Rie, Akikawa Risa.

Storia
Izumi Wakakusa
è una celebre e acclamata attrice letteralmente ossessionata dalla bellezza. Quando un’orribile voglia sfigura il suo volto, la donna si ritira dalle scene e dà alla luce una bambina, Sakura.
Sakura ama sua madre che l’ha sempre circondata di premure, ma un giorno ascolta non vista una telefonata: la donna sta parlando con un medico, concordando le modalità per l’intervento che le permetterà di ritornare giovane. Sakura avrà un ruolo fondamentale durante l’operazione: il cervello della madre sarà trapiantato nella testa della figlia, in questo modo Izumi potrà tornare giovane e avrà la possibilità di vivere una vita normale, sposarsi e formare una vera famiglia ovvero quello che ha sempre desiderato. Sakura invece semplicemente cesserà di esistere… L’unico motivo per cui la genitrice l’ha allevata è appunto quello di usare il suo corpo! Inizia l’incubo per la bambina, che cerca in tutti i modi di sottrarsi a un destino folle e spietato, messo in atto dalla sua stessa madre.

Considerazioni
Baptism è un viaggio allucinante nelle ossessioni femminili: la ricerca della bellezza eterna (tematica che poi sarà svolta da Kyoko Okazaki in Helter Skelter), l’invecchiamento, le rughe e la pinguedine, la competizione e l’invidia tra donne, la rivalità tra madre e figlia. Alzi la mano tra le fanciulle chi non è mai caduta in qualcuna di queste trappole…
Kazuo Umezz non ci risparmia nulla e attraverso lo specchio deformante dell’orrore fa sfilare di fronte ai nostri occhi tutte le debolezze femminili. Baptism è proprio lo shoujo horror per eccellenza e l’edizione italiana (successiva a quella francese, rispetto alla quale adotta un formato più grande e comprende anche pagine a colori) è una benedizione, una medicina per tutti coloro che ancora si ostinano a predicare il binomio shoujo-fiorellini.
Duole, purtroppo, constatare che tali ostinati siano i più, altrimenti non si capirebbe come mai la stessa casa editrice italiana abbia incluso Baptism nella sottocategoria seinen. Con ogni probabilità per la maggioranza dei lettori “shoujo” significa ancora oggi una storia romantica piena di fiori e batticuori. Stando così le cose, la dicitura “shoujo” avrebbe rischiato di attirare un pubblico distratto in cerca di una commedia romantica e per converso allontanato un pubblico generalista. Un ragionamento simile è stato fatto probabilmente anche per Children of the Whales, shoujo avventuroso considerato nella sottocategoria seinen dalla casa editrice.
Tutto questo offre l’opportunità di qualche necessaria considerazione. Nonostante negli ultimi anni sia evidente il peso che gli stereotipi di genere esercitano nella cultura e nella realtà contemporanea, siamo ben lontani da una qualsiasi forma di emancipazione rispetto a questa piaga sociale da cui forse non ci libereremo mai.
In altre parole: il ruolo tradizionale della donna è quello di essere moglie e madre. Per un tempo incalcolabile le donne che hanno rifiutato questi ruoli o che hanno rivendicato la possibilità di essere anche altro sono state ridotte al silenzio quando non apertamente osteggiate e perseguitate.
L’emancipazione femminile ha iniziato un cammino diffuso e consapevole da un paio di secoli appena e, se da una parte sono stati fatti dei passi in avanti nel senso delle pari opportunità, tanto e forse troppo ancora resta da fare.
Ribadire l’ovvio, ossia che gli shoujo manga (fumetti dal target femminile) comprendono diversi generi equivale a sostenere che le donne possono rivendicare un ruolo attivo, tradizionale e non, nella società senza essere relegate entro il confine delle mura domestiche. Non spetta soltanto alle donne la cura dei figli e della casa, né le donne devono necessariamente annullarsi nel rapporto a due. Gli shoujo manga sono vari, in sostanza, perché le donne possono. La scelta è possibile, le strade molteplici, il percorso non è più obbligato.
C’è poi una ulteriore considerazione da fare e riguarda il significato di “target”. Il motivo per cui in Italia e altrove lo si considera con diffidenza è dovuto al fatto che il termine di norma viene associato al marketing basato sugli stereotipi di genere. Esempio classico: il colore per le bambine è rosa, per i maschietti è celeste. Pertanto, l’idea di “target” sembrerebbe rafforzare gli stereotipi di genere. Risulta interessante osservare invece come, per quanto riguarda il target dei manga, questo non si riferisca unicamente agli stereotipi del marketing ma riguardi altresì il punto di vista. In altre parole, considerando il pubblico femminile come target, il mangaka si chiederà: che cosa può interessare il pubblico femminile? Che cosa voglio dire a questa donna? Se invece è una bambina? Se è una ragazza? A essere preso in esame dunque è il destinatario, il lettore che in questo caso è una lettrice
Stephen King in On Writing chiama tale destinatario il “lettore ideale”. Si scrive prima per il lettore ideale, poi per tutti gli altri, che non vengono perciò esclusi: questo spiega come mai i lettori di shounen e shoujo infine siano trasversali, in altre parole tutti possono leggere tutto, perché un uomo può interessarsi a un punto di vista femminile e viceversa. Tale attenzione per il lettore rende i manga vari e, dal mio personalissimo punto di vista, apprezzabili in massimo grado. 
Baptism
è uno shoujo
e in quanto shoujo si rivolge in primis alle ragazze, ergo il sensei Kazuo Umezz sceglie come protagonista una giovane alle prese con gli incubi peggiori dell’universo femminile. Come a dire, più shoujo di così si muore. 
Quindi Baptism deve essere letto solo dalle ragazze? Assolutamente no.
Il fatto che sia stata concepita per rivolgersi in prima battuta a una giovane lettrice non impedisce a Baptism di essere una storia horror scritta in modo magistrale e disegnata con un bianco e nero da paura: un autentico cult, il cui acquisto è fortemente consigliato e che può, anzi dovrebbe, essere letto da tutti.
Da tutti, a meno che si detesti l’horror o che non si tolleri il vintage (si tratta di un fumetto degli anni Settanta, in fondo) o non piaccia l’idea di essere destabilizzati nel profondo… Per tutti gli altri, un’esperienza agghiacciante da non perdere.

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