Recensione Manga – PXP di Wataru Yoshizumi


A cura di Emy (review) e Deda (grafica logo)

Titolo originale: PXP
Autrice: YOSHIZUMI Wataru
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 1 -concluso
Anno di pubblicazione: 2007
Rivista di pubblicazione: Ribon Original

:: Il manga in Italia ::  
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 1 -concluso
Pubblicato nel mese di: Luglio 2009
Distribuzione: fumetteria ed edicola
Formato: 180 pp. B/N
Prezzo: 4.30 euro.

Storia
“PXP” è un volume autoconclusivo che raccoglie due racconti: il primo, più lungo, dà il titolo alla raccolta e il secondo, “Baby It’s You!”, la chiude.
Durante l’assemblea degli studenti del liceo Seio si discute di un argomento curioso: “P” è il nome di un ladro che opera nel liceo, si fa pagare 30.000 yen per una commissione. Non ruba soldi o gioielli, ma cose di poco conto… le vittime perciò non si lamentano, ma il ladro è troppo popolare per lasciar correre la cosa nel silenzio. Il sospetto è che Suki Yuuma, studente geniale con alto QI, detto “Il Professore”, sia appunto la vera identità di P: il presidente Daiki Tomotoshi e il vicepresidente, la bella Himeno Ruri, decidono di interessarsi della cosa. Nessuno intuirebbe che dietro “P” ci sia proprio la stessa Ruri (“P” sta per “Princess”, significato di “Hime”), che tra l’altro collabora effettivamente con Suki Yuuma per le commissioni. Non tarda perciò ad arrivare una richiesta: una studentessa versa la quota sul conto di P perché vuole che il ladro rubi per lei l’orsetto di peluche dell’infermeria. Giunta sul luogo, Ruri scopre dall’infermiera che l’orsetto le è stato regalato da una studentessa. Inoltre scopre che la stessa infermiera è fidanzata col padre della studentessa che ha commissionato il furto… furto che riesce senza problemi la sera stessa: Ruri per portarlo a buon fine utilizza le geniali invenzioni di Yuuma. Una volta sottratto l’orsetto, i ragazzi scoprono però che al suo interno c’è un microfono (spento, poiché la sua durata era di un mese). Ruri si incontra con il suo committente, Yumie, la quale confessa che il microfono serviva a smascherare l’infermiera: la donna ha in realtà numerosi amanti oltre al suo regolare fidanzato, il padre di Yumie, che intende sposarsi con lei. Ruri aiuta la ragazza riversando su CD tutto quanto registrato dal microfono e spedendo tre copie del CD al presidente degli studenti, al preside della scuola e al padre di Yumie. L’infermiera viene licenziata e il suo matrimonio va a monte… Yumie ringrazia Ruri per il suo gesto.
Nel secondo episodio, “P” dovrà fare i conti con la giovane presidente del club di giornalismo della scuola, che scopre il suo segreto per poi rivelarsi inaspettatamente un’alleata. Parallelamente Ruri respinge Daiki e stringe un più solido rapporto con Yuuma, di cui è innamorata… questo rapporto si definirà nel terzo episodio.
Chiude il volume un racconto autoconclusivo: “Baby It’s You!”. A scuola in un giorno di Settembre Mitsuko chiede all’amica Akami di aiutare il club di takarazuka… dovrà interpretare il ruolo maschile principale in occasione del festival scolastico! La titubante Akami finisce con l’accettare e riceve il sostegno anche da parte del professore di matematica, con il quale c’è un reciproco interesse sentimentale… una commedia in puro Yoshizumi style.

Considerazioni
Questo volume è un’incursione di Wataru Yoshizumi nel sottogenere “kaitou”, di cui fa parte anche “Kaitou Saint Tail” (Lisa & Seya). L’autrice utilizza i noti schemi narrativi con piccole variazioni: in genere l’innamorato è il detective che mira a catturare il ladro, stavolta è fin dall’inizio suo alleato e complice.
Come accade di consueto nelle opere di questa autrice, non c’è un vero e proprio “nemico”: gli antagonisti che complicano le vicende si risolvono spesso in alleati o in personaggi non realmente pericolosi per i protagonisti… una minaccia più che altro “apparente”. La Yoshizumi non ha mai esplorato il lato “oscuro” dei suoi personaggi, risolvendo sempre il conflitto nell’interiorità dei medesimi, nell’ambito di un’ottica che potremmo definire “buonista”, tesa a creare un alone di sentimenti positivi, avvolgenti e rassicuranti.
È un po’ il suo marchio, perciò chi ama questa autrice sa che di vero e proprio mordente nella trama non ne troverà; si imbatterà invece in personaggi positivi e simpatici, una sorta di “amici” ideali che offrono requie alla problematicità del reale. Nessuna novità perciò in questo volume: personaggi alquanto piatti nella loro semplicità eppure piacevoli, rapporti tra i personaggi già visti e rivisti eppure funzionanti. L’aspetto migliore dell’opera è senz’altro la grafica, pulita e leggibile come non mai.
Senza infamia e senza lode, un divertissement firmato Yoshizumi meglio indirizzato a chi già conosce e apprezza l’autrice, o in alternativa a chi cerca una storia senza troppe pretese.
Capita sempre più spesso di ripetersi, ma repetita iuvant: chi cerca maggiore spessore, farà bene a rivolgersi altrove.

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