Recensione Manga – I love you baby (Aishiteruze Baby) di Youko Maki

A cura di Stufi105 (review e immagini) e Misato-san (grafica)

Titolo originale: Aishiteruze Baby
Autrice: MAKI Youko
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shueisha
Numero di tankoubon: 7, concluso
Anno di prima pubblicazione: 2002
Rivista di serializzazione: Ribon

:: Il manga in Italia ::
Titolo: I love you Baby
Casa editrice: Panini Comics
Numero di volumi: 7, concluso
Anno di pubblicazione: 2006
Prezzo: 4 E, mensile.

:: Anime ::
Al 2004 risale la serie animata trasmessa in Giappone in 26 episodi tratta da questo titolo.

Storia

Kippei Katakura è un liceale che ama circondarsi di ragazze (avete presente Asaba di Karekano?), arriva tutti i giorni in ritardo a scuola, e vive con i suoi genitori, una sorella più grande e il fratello più piccolo.
Un giorno, mentre sta per dare l’ennesimo appuntamento a una ragazza riceve sul cellulare una telefonata da sua sorella che gli intima di tornare subito a casa dopo la scuola se non vuole essere ucciso (…).
Sulla strada di ritorno, Kippei continua a chiedersi il perché di questa chiamata improvvisa, ma non ci vorrà molto perché abbia una risposta.
Davanti alla porta trova ad attenderlo una bimbetta sui 5 anni che lo guarda, incuriosita.
Dopo lo stupore iniziale (per un momento Kippei crede che sua sorella sia tornata bambina!), il ragazzo viene a sapere dai parenti che quella è la sua cuginetta Yuzuyu, figlia di sua zia, che vivrà con lui e la sua famiglia finché sua madre, fuggita non si sa dove senza preavviso, non verrà a riprenderla.
Kippei non fa di certo i salti di gioia, ma la cosa che lo lascia più sconvolto è che la sorella affidi a lui l’incarico di prendersi cura della bimba!
Il ragazzo cerca di protestare, ma intuisce subito che non c’è da discutere (sua sorella emana una certa aura maligna), così il mattino dopo lui e Yuzuyu-chan escono di casa muniti di mappa per arrivare all’asilo dove Kippei la dovrà accompagnare.
Per strada Yuzuyu fa notare a Kippei che non ha l’obento (il cestino col pranzo), così il ragazzo compra degli onigiri (“polpette” di riso) per entrambi, cosa che rende molto felice la bimba visto che li adora.
Naturalmente Kippei, dopo aver lasciato Yuzuyu all’asilo, arriva in ritardo a scuola.
Arrivata la fine delle lezioni, Yuzuyu sente un discorso tra le sue insegnanti che parlano del fatto che sua madre è scappata lasciandola sola e questo le fa tornare in mente la voce della mamma che accarezzandole il viso mentre dormiva le diceva prima di andarsene che prima o poi sarebbe tornata, il che la fa fuggire per la tristezza…
Quando Kippei (ovviamente in ritardo) arriva finalmente all’asilo per riprenderla, ha difficoltà a trovarla, le maestre lo aiutano, ma per fortuna il ragazzo si accorge che la bambina è in giardino, accucciata in un angolo.
Kippei crede che Yuzuyu sia arrabbiata per il suo ritardo e le chiede scusa proponendole di tornare a casa insieme.
Yuzuyu è un po’ sconvolta e riferisce a Kippei le parole che sua madre le aveva detto, manifestando in lacrime anche il desiderio di poter mangiare di nuovo gli onigiri che le preparava la sua mamma… Kippei, che fino a quel momento non si era mai soffermato a cercare minimamente di capire i sentimenti degli altri (tantomeno quelli di una bambina!), rimane pietrificato e la abbraccia intenerito, promettendole che da quel momento in poi sarebbe stato lui a prepararle gli onigiri!
Una volta a casa, Yuzu-chan si presenta in camera di Kippei e lui le augura la buonanotte, e non ci vuole molto perché capisca che la bimba vuole dormire insieme a lui.
Kippei acconsente, e assistiamo alla scena di chiusura del primo capitolo: una tenerissima tavola raffigurante Yuzuyu e Kippei abbracciati che dormono insieme, mentre sulla porta il fratello di Kippei attacca un cartello con su scritto “stanza di Kippei & Yuzuyu”.
Passano i giorni, il rapporto fra Kippei e Yuzuyu-chan si fa sempre più affettuoso, tanto che invece di sembrare cugini, danno più l’impressione di essere padre e figlia. Il ragazzo è protettivo nei confronti della bambina, anche se a scuola è sempre il solito donnaiolo, e le ragazze non lo lasciano in pace un secondo.
Però proprio questo suo successo con le donne gli darà non pochi problemi, visto che una ragazza della sua scuola che non ha il coraggio di avvicinarlo ma che lo segue dappertutto cercherà di fare del male alla piccola Yuzuyu-chan, perché gelosa di lei.
Per fortuna quando sta per succedere l’inevitabile sopraggiunge il nostro Kippei che la ferma, facendola scappare.
Così consola la piccola e il giorno dopo a scuola cerca informazioni sulla ragazza che aveva aggredito Yuzuyu e la chiama in disparte per parlarle.
In questo modo le fa capire quanto importante sia per lui la bambina, e quanto lui gli si sia affezionato dopo aver compreso quanto soffrisse per essere stata abbandonata da sua madre, alla quale voleva un gran bene.
Così assistiamo all’arrivo di una misteriosa donna davanti a una casa in cui la cassetta delle lettere trabocca di buste che sembrano essere lì da parecchio tempo… chi sarà?

Considerazioni
:: Il parere di Stufi ::
Aishiteruze Baby si discosta non poco da Atashi wa bambi, il precedente manga di Youko Maki che per la particolarità e la stilosità dei suoi disegni l’ha portata al successo.
Non per questo sta riscuotendo meno consensi, infatti è stato da subito protagonista di svariati zenin e copertine una più kawaii dell’altra.
La storia poi, a mio parere, trasmette una tenerezza infinita… non c’è scampo… di Aishiteruze Baby ci si innamora fin dalle prime pagine!
I personaggi sono caratterizzati molto bene da Maki-sensei, soprattutto Yuzuyu-chan, è così pucciosa che se esistesse davvero verrebbe voglia di mangiarla di baci. E poi Kippei è un gran figo, cosa che non guasta di certo (by Stufi105).
In conclusione, uno shoujo manga atipico, in cui a farla da padrone sono i sentimenti che legano un tipico adolescente a un’irresistibile bambina, cosa che farà maturare non poco il ragazzo.

:: Il parere di Misato-san ::
Questo manga di Yoko sensei ha stupito positivamente anche me… al contrario di Stufi, io seguivo con un certo interesse il precedente lavoro dell’autrice (Atashi wa bambi), che era però una storia senza dubbio meno originale (basata sui classici amori adolescenziali che sono la colonna portante di “Ribon”). Invece, con Aishiteruze Baby, Yoko sensei ha iniziato un nuovo corso: se i manga precedenti puntavano sulla stilosità ricercata delle cover a colori (il motivo per cui mi sono interessata all’autrice è soprattutto quello, lo confesso) ma erano semplici a livello di trama, con Aishiteruze Baby abbiamo una ricerca di situazioni che permettono ai due protagonisti di crescere come persone e di accrescere il rapporto d’affetto che li lega.
Il disegno della mangaka è più regolare che non in Atashi wa bambi, e, pur non discostandosi in maniera netta dallo stile semplice e aggraziato che caratterizza la maggior parte delle serie pubblicate ora e in passato su “Ribon”, risulta piacevole da guardare.

Gallery

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