Hinako Takanaga

TAKANAGA Hinako 高永ひなこ

A cura di Giorgia-bi

Nasce il 16 settembre nella prefettura di Aichi e debutta nel 1995 con la commedia shounen-ai Goukaku Kigan (conosciuta anche con il titolo internazionale Challengers), serie in quattro volumi pubblicata da Hakusensha con cui l’autrice incontra subito il consenso del pubblico. A questo titolo si riallaccia Koisuru Boukun – The tyrant who falls in love, serie attualmente in corso in cui viene riproposto il personaggio dell’irascibile e omofobo Souichi Tatsumi. A oggi la sensei ha pubblicato più di 20 titoli, si è impegnata nell’illustrazione di svariati romanzi ed è considerata una delle principali e più talentuose autrici di BL contemporanee. Tra le sue principali influenze l’artista annovera l’opera omnia della mangaka Yun Kouga (autrice di Loveless).
La Takanaga vive a Nagoya con il suo gatto, tra le sue passioni estranee al fumetto ci sono gli RPG (principalmente le serie di Final Fantasy) e i gadget di Wallace & Gromit. Non ama la birra e le persone ignoranti.

Intervista

Notizia pubblicata il 05/04/2012 da Akaiko (fonte: Total-manga.com)

I Boy’s love (BL) hanno avuto, negli ultimi tempi un consistente aumento di popolarità anche lontano dal Giappone tanto che dal 2009 esce, in collaborazione con la casa editrice francese Asuka, una versione in lingua francese del magazine BexBoy.

In occasione del Japan expo tenutosi lo scorso anno, Hinako Takanaga si è recata in Francia a presentare il terzo numero della sua serie Mi vergogno da morire (Bukiyo na Silent) storia di Tono, un ragazzo praticamente inespressivo che si innamora di Keigo, un suo compagno di classe che è caratterialmente il suo opposto.

Domanda: Si può presentare ai lettori?

Hinako Takanaga: Mi chiamo Hinako Takanaga e sono una mangaka che disegna boy’s love.

D: Dato che è andata subito al sodo parliamo proprio di questo. Com’è stato il suo percorso all’interno del mondo dei manga?

H.T.: Amo i manga sin da quando ero una bambina. Una mia amica d’infanzia mi ha fatto conoscere il mondo delle doujinshi e cercando cercando ho scoperto il boy’s love. A quei tempi disegnavo un pochino, ma appena iniziata l’università mi sono fermata e ho ricominciato solo nel momento in cui ho trovato il primo lavoro. In quell’occasione ho presentato i miei lavori a un concorso per illustratori che ho vinto. Ho potuto così pubblicare i miei manga e dedicarmi completamente al lavoro di mangaka.

D: Quindi lei non si è mai dedicata alle doujinshi?

H.T.: No, no le ho disegnate. Durante gli anni del liceo ho disegnato delle fanzine. Dopo il mio debutto come mangaka ho dovuto passare un anno o due a fare solo doujinshi. Ora invece alterno le due cose: un manga per una casa editrice “ufficiale” e una doujinshi.

D: Che differenze nota tra l’ambiente delle doujinshi e quello dei manga ufficiali?

H.T.: Amo tantissimo lavorare come mangaka professionista. Quando disegno una doujinshi non faccio altro che una parodia di un qualcosa già esistente, è il mio modo di esprimere la mia passione per una serie in particolare. Mentre come mangaka professionista creo le mie storie, e il lavoro è completamente differente. È questo che mi piace tanto nel mio lavoro anche se da un po’ disegno anche storie originali sotto forma di doujinshi.

D: Per rimanere nell’ambito del processo creativo, quali sono le sue principali fonti di ispirazione quando disegna un boy’s love?

H.T.: Di solito disegno personaggi “tsundere” oppure totalmente onesti e puri, a volte anche alcuni molto aggressivi. Sono questo tipo di personaggi la mia principale fonte di ispirazione.

D: Lei ha scoperto i boy’s love grazie al consiglio di un’amica. Che cosa l’ha spinta a oltrepassare la linea e iniziare a disegnarli?

H.T.: In realtà disegnavo già da prima dei manga. Questa amica mi aveva passato diverse doujinshi su Capitan Tsubasa (Holly e Benji). All’inizio erano soprattutto parodie di tipo umoristico. Ma col passare del tempo ha iniziato a prestarmi doujinshi di tipo Boy’s love e così ho iniziato a farle pure io e proprio a tema Capitan Tsubasa. Progressivamente ho scoperto che ciò che volevo veramente disegnare era proprio il Boy’s love.

D: Che cosa le piace nella scrittura dei Boy’s love?

H.T.: In tutte le storie a carattere sentimentale, la cosa veramente interessante è la presenza di ostacoli. Nei BL questi ostacoli sono evidenti. Inoltre c’è una sorta di leit-motiv “ti amo perché sei tu e non altri motivi” che amo particolarmente. L’impossibilità delle relazioni è quello che le rende tanto interessanti e più sincere.

D: Alla fine di ogni volume di “Mi vergogno da morire” lei ringrazia le lettrici e la sua editor. Come interagisce con entrambi?

H.T.: La mia editor vive a Tokyo e io vivo nel Kansai (regione di Osaka) quindi il nostro rapporto si svolge principalmente tramite il telefono. È chiaro che si parla solo di lavoro ma con il tempo si è sviluppata una vera relazione amichevole tra me e lei. A livello di pubblico avevo un blog sul quale scrivevo. Ora come ora invece uso Twitter e continuo a ricevere mail e lettere dalle fan. E due volte l’anno vado al Comiket (una convention sulle doujinshi che si tiene due volte l’anno in Giappone) dove ho l’occasione di incontrare personalmente le mie lettrici in carne e ossa. Infine ci sono le sessioni di autografi nelle quale ho un’altra occasione per incontrarle.

D: Ha un’idea dei suoi lettori? Sono solo donne o è un pubblico misto come quello dei manga bara (manga per lo più erotici creati da omosessuali uomini per omosessuali uomini)?

H.T.: Sono essenzialmente donne tra i 15 e i 40 anni. I lettori maschi sono veramente pochi. Me ne rendo conto soprattutto quando vado al Comiket. Penso rappresentino meno del 10% dei miei lettori.

D: Lei tiene molto al parere delle sue lettrici. Come integra questo aspetto nelle sue storie?

H.T.: I pareri delle lettrici non sono tanto sullo svolgimento dei singoli capitoli bensì sulla direzione che vorrebbero prendesse la storia come “vorrei vedere Tono-kun che fa degli sforzi” e cose del genere. In questo caso cerco di scrivere le storie tenendo conto di questi pareri. Per esempio la madre di Tono-kun ha avuto talmente tanto successo che ho deciso di farla apparire più spesso nel secondo volume.

D: Il terzo volume di “Mi vergogno da morire” è uscito da poco tempo (in Giappone al momento dell’intervista ndT). Il secondo volume ha visto la nascita della coppia formata da Yu e Kagami. Che evoluzioni vedremo in questo nuovo volume?

H.T.: In effetti questo terzo volume è realmente incentrato sulla relazione tra Yu e Kagami. La loro storia è più sviluppata e conosciamo meglio il loro carattere e la loro personalità. Li troviamo anche sulla cover. Tono e Keigo diventano due personaggi secondari. È soprattutto Yu a evolversi. Inoltre vi posso dire che il terzo volume non è la conclusione.

D: Ci saranno dei nuovi personaggi?

H.T.: Non ci sono dei nuovi personaggi, semplicemente andiamo a conoscere meglio Yu e compare sua madre.

D: Un fatto che può sorprendere nella lettura dei primi due volumi di Mi vergogno da morire è il fatto che ci siano più personaggi seme che uke. È molto strano: a parte, forse, Tono non ci sono personaggi facili. Come è arrivata a questa situazione?

H.T.: In effetti, dopo l’evoluzione del terzo volume Yu diventa sempre più uke. All’inizio Yu aveva alcune caratteristiche tipiche dei seme, ma in realtà non è come è stato presentato all’inizio. Quando è comparso sembrava un rivale per Keigo e quindi un seme, ma io l’ho da sempre pensato e concepito come un uke. Questa ambiguità nei personaggi è una cosa che mi piace molto.

D: Se il terzo volume di Mi vergogno da morire si concentra sulla relazione tra Yu e Kagami, il titolo della serie ha ancora senso?

H.T.: È buffo, questa domanda mi è stata fatta anche dalle mie lettrici, volevano sapere perché non avessi iniziato una nuova serie visto che mi stavo concentrando su una nuova coppia. Devo dire che è stata una scelta editoriale, in modo che le lettrici non si affezionino a una sola coppia ma a tutto l’universo dei personaggi di Mi vergogno da morire.

D: Prenderà nota dei consigli e delle richieste delle lettrici francesi che incontrerà in questi giorni?

H.T.: Non ho mai fatto una sessione di autografi in Francia. È una sorta di prima volta per me con la difficile barriera della lingua da superare. Ma nonostante tutto sapere che ho delle lettrici anche in Europa è per me una cosa molto stimolante. Mi dà tantissima forza per continuare. Però sono curiosa di sapere cosa pensino, è possibile che apprezzino aspetti diversi rispetto alle lettrici giapponesi.

D: Un ultimo saluto per le sue lettrici europee, e in modo particolare francesi?

H.T.: Grazie mille per leggere i miei manga anche così lontano dal Giappone. Grazie del vostro sostegno e incoraggiamento. Sono veramente curiosa di incontrarvi!

 

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