Recensione Manga -Usemono Yado di Hozumi

logousemonoA cura di Emy

Titolo: Usemono Yado
Titolo internazionale: Inn of the Lost Things
Autrice: Hozumi
Categoria: Josei

coverjapusemonocoverspagnaUsu:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 3, concluso
Pubblicato a partire da: 2014
Rivista di serializzazione: Flowers

:: Il manga in Spagna ::
Titolo: La posada de los objetos perdidos
Casa editrice: Milky Way
Numero di volumi: 3, concluso
Pubblicato a partire da: 2016
Prezzo: 8.00 E.

Storia
matsuuraAlla fine di un lungo cammino, esiste una locanda dove potrai ritrovare quello che hai perso. Un giovane uomo, Matsuura, noto come “la guida”, conduce sempre nuovi ospiti alla locanda: ciascuno di essi deve ricordare la propria storia e capire perché si trova lì, quindi ritrovare quel che ha perduto. Una chiave, un gatto o una persona cara: usemonostoriatutto può essere recuperato in questo luogo soprannaturale grazie all’intervento di colei che tutti chiamano padrona di casa, ossia una bambina un po’ apatica. La locanda però nasconde molti segreti, per esempio: quale caratteristica devono avere gli ospiti che giungono per ritrovare quanto perduto? Perché, una volta risolto l’enigma, si allontanano dalla locanda quasi sparissero? Chi è realmente la guida, perché si ostina a portare nuovi ospiti solo per scambiare due parole con la giovane padrona di casa, che tra l’altro non sembra sopportarlo? Quale destino unisce la bambina e la guida? Sono legati da una vita precedente? E gli altri dipendenti della locanda? A loro volta anche loro non sono forse in cerca di qualcosa? Forse, non riuscendo a trovarla, sono stati costretti a restare in quell’abitazione? Uno a uno, tutti i misteri vengono svelati, fino al malinconico e struggente finale.

Considerazioni
consiyadoVeramente un’autrice particolare, Hozumi. In Italia conta un paio di volumi pubblicati (Addio, stregone e The Wedding Eve, entrambi editi da Panini), mentre in Spagna ha goduto di maggiore fortuna, essendo stata tradotta quasi tutta la sua produzione, compresa l’ultima serie in corso, Boku no Giovanni.
La locanda degli oggetti perduti offre una narrazione all’insegna della malinconia, del resto è difficile immaginare una tematica più struggente della perdita della memoria. Chiaro che quanto si perde non riguarda solo gli oggetti ma le persone, i ricordi e le possibilità di vita che non si sono realizzate. Un sogno, un futuro radioso, le speranze disattese… tutto si trova nella locanda, e ai personaggi non resta che abbandonarsi alla scoperta e alla catarsi, per poter sciogliere il proprio enigma e raggiungere la pace. Tutti i personaggi, protagonisti, comprimari e secondari, hanno qualcosa da ritrovare, compresa la padrona di casa e la guida, legati da un filo rosso che nell’ultimo volume si scioglierà. La narrazione è triste e dolce, “come la vita”, viene detto nel manga stesso.
Quel che resta, alla fine della serie, è la consapevolezza di dover apprezzare quanto abbiamo e cercare di realizzare i nostri obiettivi, per non perderli lungo la strada e non ritrovarci nella “locanda degli oggetti perduti”.
In conclusione: un’altra bella prova di Hozumi, che ho trovato molto più distesa, semplice e accessibile rispetto ai titoli pubblicati in Italia.

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