Recensione Manga – Il vascello delle stelle (Hoshikuzuiro no Fune) di Yoshimi Uchida

logo_vascelloA cura di Emy

Titolo originale: Hoshikuzuiro no Fune
Autrice: UCHIDA Yoshimi
Categoria: Shoujo

:: L’autrice ::
In questa pagina informazioni sull’autrice.

coverjapvascellocoveritavascello:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Shueisha
Numero di volumi: 1 – completo
Anno di pubblicazione: 1977
Rivista di serializzazione: Ribon

:: Il manga in Italia ::
Titolo dell’edizione italiana: Il vascello delle stelle
Casa editrice: 001 Edizioni
Numero di volumi: 1 – completo
Pubblicato nel mese di: Maggio 2023
Prezzo: 7.50 E.

Storia
storiavascelloRaccolta di brevi storie oniriche. In “Il vascello delle stelle”, Aoi, una giovane ragazza di buona famiglia destinata a diventare una moglie esemplare, sogna di sfuggire alle pressioni famigliari e sociali. Un giorno incontra un ragazzo che, lei ne è sicura, possiede delle ali in grado di volare alto nel cielo…
In “Dal mare con un vascello dorato fino a te”, Shizuo ha un solo desiderio: costruire il proprio sottomarino per esplorare gli oceani con sua cugina. Ma, mentre il matrimonio di quest’ultima si avvicina, l’adolescente capisce che il suo sogno d’infanzia è in pericolo…
In “Zucca zucchetta”, dopo un sogno straordinario, la piccola Fifi scompare in una villa infestata mentre cercava una zucca. Suo fratello Poet vivrà una magica avventura per salvarla da una pericolosa fiaba.
Nell’ultima storia, “Si avvicina la vigilia”, la giovane Nozomi, malata da tempo, è convinta che un angelo la porterà via la vigilia di Natale; spetterà a Mutsuki convincerla che la sua strana fantasia è solo frutto della sua immaginazione…

Considerazioni
gal006vascelloIl vascello delle stelle è il secondo titolo di Yoshimi Uchida edito in Italia.
Chi ha già avuto modo di leggere la sua opera più nota, Liddell, se ne sarà con ogni probabilità accorto, che la narrazione di questa autrice può riuscire alquanto criptica.
Prevale un senso onirico e alogico che si può considerare il “timbro” della mangaka: chi si approccia alla lettura cercando di decodificare quanto si articola tra le pagine attraverso strumenti razionali, è molto probabile che resti deluso.
È il destino che attende chi vuole spiegare una poesia ermetica o simbolista: per quanto si possa trovare un filo razionale che lega le parole, prima o poi ci si imbatterà sempre nel mistero insondabile. In ogni caso, il lettore si deve rassegnare a muoversi più nel campo della probabilità che della certezza.
C’è da dire che i racconti contenuti in questa antologia sono meno criptici rispetto a Liddell, tuttavia partecipano della stessa poetica, una poetica tipica di quella letteratura che nasce da oscure profondità: Romanticismo, Simbolismo, Estetismo, Decadentismo, Ermetismo.
I protagonisti dei racconti de Il vascello delle stelle sentono tutti il richiamo dell’altrove, come il Des Esseintes di À rebours: sentono che il mondo è gravido di forze e aspirano al cielo o ai fondali dell’oceano, al sogno, alla fiaba o all’aldilà, insomma ovunque non sia “qui e ora”… il mondo ordinario dominato dalle leggi dell’ordine. Angeli e fate vengono in loro soccorso, quasi a conferma di quanto essi presagiscono nel loro animo: sì, esistono mondi altri ma la via per raggiungerli non è quella della logica razionale bensì il suo opposto (sensazioni, impressioni, visioni, sogni e/o incubi, suggestioni estetiche).
Uchidanew02Non è un caso se il linguaggio parlato da questi personaggi che aspirano all’altrove si fa poetico e simbolico: il continuo richiamo alle ali, per esempio, appare come significativo, essendo le ali, il volo, gli uccelli, usati di frequente in poesia (basti pensare all’albatro che per Baudelaire è simbolo dello stesso poeta).  
Anche l’aspetto grafico suggerisce l’aspirazione all’altrove: la contaminazione con il linguaggio dell’illustrazione porta la mangaka a evadere dalla griglia di base, una non comune griglia a 4, tipica del fumetto europeo e concepita per un formato decisamente più grande del classico tankoubon. 
La mangaka “osa” perfino mettere in crisi il senso di lettura prevalente: non dall’alto verso il basso, in verticale, ma da destra a sinistra, in orizzontale (pagg. 136-7).
Ne consegue che questo volume – così come in generale l’opera dell’autrice – risulta consigliato, oltre ai patiti degli shoujo manga vintage, ai curiosi esploratori del piano simbolico, disposti a perdersi in un mondo dove non esistono sicurezze, risposte certe o verità assolute, dove le sensazioni prevalgono sulle riflessioni, le suggestioni sui calcoli, dove regna il mistero, quel mistero insondabile che guida il linguaggio della poesia e che ha inghiottito infine la stessa mangaka.

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