Recensione Manga – Don’t call it mystery (Mystery to Iu Nakare) di Yumi Tamura

logomysterycallA cura di Emy

Titolo originale: Mystery to Iu nakare
Autrice: TAMURA Yumi
Categoria: Josei

gal00mysterycoveritamystery:: Il manga in Giappone ::  
Casa editrice: Shougakukan
Numero di volumi: 13, in corso
Pubblicato a partire da: 2017
Rivista di serializzazione: Flowers

:: Il manga in Italia ::  
Casa editrice: J-Pop
Pubblicato a partire da: Luglio 2023
Prezzo: 6.90 E.

06_new :: Award :: 
Nel 2022 questo manga ha ricevuto il 67° Shougakukan Manga Award, categoria generale.

Mystery_to_Iu_Nakaredrama:: Drama ::
Titolo: Don’t Call it Mystery
Disponibilità: Rakuten Viki
Episodi: 12, Fuji TV
Regia: Hiroaki Matsuyama, Shunsuke Shinada, Hideyuki Aizawa, Hiroyuki Abe
Trasmesso in Giappone nel: 2022
Cast: Masaki Suda, Sairi Itoh, Matsuya Onoe
Previsto un film live per il 2023.

:: L’autrice ::
Yumi Tamura comincia la sua carriera di mangaka nel 1983, vincendo il premio Shougakukan Best New Artist con Oretachi no Zettai Jikan (Our absolute Time). Nel 1991 inizia a lavorare alla sua opera più famosa, Basara, uno shoujo manga ricco di colpi di scena che mescola fantasy, azione, avventura e sentimenti, che le è valso un premio al 38mo Shougakukan Award. Nella sua lunga e prolifica carriera ha esplorato diversi generi e diversi stili narrativi, tanto da poter essere sicuramente considerata una di quelle autrici capaci di rivoluzionare l’idea classica di shoujo manga.

Storia
storiamysteryÈ un giorno d’inverno, il clima è perfetto per un buon curry. Uno studente universitario sta tagliando le cipolle quando la polizia bussa alla sua porta. Un agente gli comunica che lì vicino c’è stato un omicidio e lo porta in commissariato, dove una dopo l’altra gli vengono sbattute in faccia prove che sembrano incastrarlo… Quello che la polizia ignora, comunque, è che Totonou Kuno, pur essendo un semplice studente universitario, non si distingue solo per la sua folta capigliatura ma anche per le eccezionali capacità di osservazione e deduzione. Ecco perché, quando viene sospettato di omicidio, mette a frutto il suo ingegno per trovare il vero assassino. In seguito, anche se riuscirà a scagionarsi, non potrà evitare di restare coinvolto in un mistero dopo l’altro. Nel suo modo schietto ma gentile, Totonou mette in relazione i fatti coi punti di vista, cercando di arrivare alla risoluzione delle indagini con la forza della ragione…

Considerazioni 
consimysteryChi l’avrebbe mai detto, che un giorno un’opera di Yumi Tamura sarebbe stata pubblicata in Italia?
La mangaka è di certo una veterana pluripremiata, autrice di opere famose come Basara e 7Seeds, ma il suo stile particolare e i generi affrontati, considerati per lo più inusuali nel campo della narrazione femminile, l’avevano finora resa poco appetibile per il mercato italiano.
Ed ecco che la sua ultima serie lunga, ancora in corso in patria al momento in cui scrivo, approda anche in Italia. Don’t call it mystery è, in sostanza, un giallo strutturato a episodi, dove il ruolo del detective è rivestito da uno studente apparentemente apatico e solitario, con un’attitudine formidabile a esercitare un pensiero laterale che lo rende, unitamente alla capacità di osservazione, un perfetto indagatore dell’animo umano.
La Tamura, da narratrice consumata qual è, fin da subito cattura l’attenzione del lettore incastrando il suo protagonista e facendolo agire, in modo che si presenti da solo. Tassello dopo tassello, i dialoghi ci portano a esaminare i diversi punti di vista dei personaggi in gioco: uno tra loro è l’assassino, e tocca a uno studente, che non vuole essere un eroe o un detective ma è costretto a farlo per difendersi, smascherarlo. Un protagonista reticente, insomma, è messo con le spalle al muro perché fin dall’inizio metta in gioco tutto quello che ha per salvarsi.
Gli episodi seguenti applicano la stessa strategia con mille variazioni, per cui, salvo insofferenza nei confronti della narrazione centrata sull’indagine per scovare l’assassino, è difficile interrompere la lettura. L’unico difetto, a volerne trovare uno, è appunto la “fissità” del protagonista e della scena, che procede attraverso i dialoghi anziché l’azione pura, però è anche vero che dall’autrice di Basara e 7Seeds è lecito aspettarsi ben più di una sorpresa futura…

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