Yazawa Ai

YAZAWA Ai 矢沢あい

A cura di Silvia Monique e Giorgia-bi

C’è chi la vuole nata nella prefettura di Ōsaka, e chi in quella di Hyōgo (ad Amagasaki): fatto sta che Ai Yazawa nasce il 7 marzo 1967 – sotto il segno dei pesci e col sangue firmato B – nella regione di Kansai, al centro della più grande isola del Giappone, Honshu.
Pare che sin da piccolina si dilettasse a creare opere di pittura, poesia, saggistica. Crescendo incappa in una nuova passione: i manga, e durante gli anni della scuola media trascorre spesso e volentieri notti insonni scrivendo e disegnando. È così che nel lontano 1980 mette a frutto questo scoperto talento e partecipa a un concorso per mangaka organizzato dalla celebre Shueisha. Che dire alla luce del fatto che per i trent’anni successivi ha continuato a pubblicare con questo colosso dell’editoria manga: avrà vinto? La risposta ovviamente è sì, neanche a dirlo: si accaparra il primo premio come miglior fumettista esordiente. Chi ringraziare per questo successo? Certo, il talento inestimabile della sensei, ma anche il benefico influsso delle autrici che l’hanno ispirata: Ryo Ikeumi, Satosumi Takaguchi, Taku Tsumugi, Ogura Fuyumi, Fusako Kuramochi e Yukari Takahashi; e, perché no, la rivista di manga Margaret con i suoi racconti romantici.
Oltre a quello per il disegno, Ai Yazawa vive un altro grande amore per la moda. Da ragazza si iscrive persino in un Istituto di moda a Ōsaka. Carriera, quella di stilista, evidentemente abbandonata in favore di quella a tutti nota: trasferitasi dalla cittadina sull’isola alla frenetica capitale non ci sono più freni al lavoro di mangaka. Cionondimeno, la moda rimane una presenza costante nella sua vita e nel suo cuore. A partire dalle riviste specializzate che adora leggere, passando per gli abiti che si confeziona da sé e la collezione di cappelli, per approdare alle dichiarazioni amorose scritte attraverso le sue opere, prime fra tutte “Gokinjo monogatari” (Cortili del cuore) e “Paradise Kiss”. E dopo la moda (o prima?) vengono i suoi felini del cuore: i gatti. I suoi Tora e Nuke compaiono spesso e volentieri nelle pagine extra dei manga. Altri gatti li ritroviamo bighellonare un po’ ovunque in “Non sono un angelo”, “Cortili del cuore”, “Ultimi raggi di luna” e “Nana”, dove spesso rivestono ruoli cruciali. E poi c’è la passione per la musica, anche questa ampiamente testimoniata dai lavori, “Nana” in primis insieme a “Ultimi raggi di luna” e poi “Paradise Kiss”. Per non parlare del fatto che il cognome che tutti conosciamo vuole essere un omaggio proprio a un musicista: il cantautore Eikichi Yazawa (attivo in Giappone dal 1972, anno in cui si fa conoscere con una band rockabilly per poi diventare un solista ed essere apprezzato a tutt’oggi, anche fuori dal mercato giapponese). La sensei apprezza molto il rock, soprattutto la scena d’avanguardia del pop (della sua playlist si possono menzionare Rumi Sishido – citata in “Cortili del cuore” e “Nana” – Dreams Come True, The Yellow Monkey – cantano una delle sigle di Rurouni Kenshin: Tactics – e Vanessa Paradis). D’obbligo, infine, menzionare le uscite e le lunghe chiacchierate (spesso telefoniche) con le amiche… E che amiche! Wataru Yoshizumi, Megumi Mizusawa, Miho Obana e Mihona Fuji, autrici di “Marmalade Boy” (Piccoli problemi di cuore), “Himechan no Ribbon” (Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare), “Kodomo no Omocha” (Rossana – Il giocattolo dei bambini) e “Gals!”.
La svolta professionale per Ai Yazawa arriva cinque anni dopo il fatidico concorso suggellatore di quell’imperituro patto tra la mangaka e la Shueisha. Nel 1985 debutta in società con Ano Natsu (Quell’estate). Segue, dal 1986, una decade di volumi unici o comunque brevi storie autoconclusive: 15 Nenme, Rabureta (Love Letter), Kaze Ni Nare ed Escape, Ballade Made Sabani Ite, Marine Blue No Kaze Ni Dakarete (Marin Blue). I primi passi dichiaratamente indirizzati al successo giungono col primo racconto lungo, in otto tankobon: tra il 1992 e il 1994 disegna “Tenshi Nanaka Ja Nai” (Non sono Un angelo), in concomitanza con “Usubeni no Arashi” serializzato in quattro volumi nel 1992. Ma il tappeto rosso si srotola sotto i piedi di Ai Yazawa nel 1995, anno in seguito al quale sarà incoronata tra le reginette dei manga grazie a “Gokinjo Monogatari” (Cortili del cuore); seguito da “Kagen no Tsuki” (Ultimi raggi di luna). Corre l’anno 2001 quando la mangaka dà alla luce altri due gioielli: “Paradise Kiss” e “Nana” (il secondo tutt’ora in corso). Curiosità: nel 2004 accetta di partecipare come creative director/charachter designer a un progetto della cantante americana Courtney Love e di dj Milky: Princess Ai (notare che Ai – Yazawa- e Love -Courtney- sono sinonimi; Ai infatti significa “amore” in giapponese). La casa editrice con cui ha maggiormente lavorato è la Shueisha, prima con la rivista Ribon e poi con la più “adulta” Cookie; inoltre per “Paradise” Kiss pubblica sulla rivista di moda Zipper, proprietà della Shodensha. La macchina produttrice di Ai Yazawa non si arresta certo qui: ci sono gli Illustration book dedicati a “Non sono un angelo”, “Cortili del cuore” e “Nana” (solo quest’ultimo tradotto anche in Italia), libri illustrati arricchiti da qualche chicca interessante; e una collezione di cartoline dedicate a “Paradise Kiss”. Come se non bastasse si è anche data all’illustrazione dei romanzi tratti da alcuni suoi manga, scritti da Kanae Shimokawa (si vedano Cortili del cuore, Marin Blue, Ultimi raggi di luna) e dei libri Orfeo dalle Mille ali della stessa Kanae Shimokawa e Ketsuron Ha Saiaku di Sakura Uehara. In più, le rimane il tempo per curare la grafica di una nuova linea di tinta per capelli, la Beauteen, e delle copertine di cd (per Rumi Shishido e Courtney Love).
Grintosa e meticolosa nel suo lavoro (ai confini dell’intransigenza nel rispetto dei tempi e degli impegni presi), sembra che dai lontani anni Ottanta Ai Yazawa non si sia voluta fermare un attimo, se non per motivi di salute: nel 2007 la serializzazione di Nana subisce una prima brusca e inaspettata interruzione, dovuta a una misteriosa malattia della sua autrice che dovrà persino essere operata. Poi nell’estate del 2009 la replica: la mangaka è costretta a interrompere il suo lavoro perché necessita di urgenti cure e riposo. Tanto che dovrà declinare la partecipazione al Japan Expo di Parigi perché le sue condizioni si sono troppo aggravate per poter viaggiare in aereo. Anche questa volta si sa ben poco del male che affligge l’autrice, se non che non dovrebbe dipendere dalla precedente malattia.
Lo stile di Ai Yazawa è molto incisivo sia graficamente (personaggi e ambienti curati nel dettaglio con un occhio molto attento alla moda e in particolare alla creazione di stili specifici e originali), che narrativamente, grazie a trame sempre più attente, all’introspezione degli stessi personaggi e al loro raffronto con le persone e la società che li circondano. Tutto ciò è valso alla mangaka un successo mondiale, nonché la trasposizione televisiva e cinematografica di molte delle sue opere (“Non sono un angelo”, “Cortili del cuore”, “Ultimi raggi di luna”, “Paradise Kiss”, “Nana”), le ristampe di buona parte delle sue serie e i cd delle colonne sonore ispirate a “Ultimi raggi di luna”, “Paradise Kiss” e “Nana”. Nel 2003 si è aggiudicata il primo posto nel Shogakukan Manga Shō, uno dei più importanti premi per manga, nella categoria shoujo.

Curiosità (da Nana 7.8)
Cibo preferito: cioccolato! E il katsu (sandwich con carne impanata) di Maisen
Letture preferite: Bonjour Tristesse di Françoise Sagan ed Eien no ko (I bambini dell’eternità) di Arada Tendo.
Manga preferiti (alcuni tra i): 20th Century boys, Berserk, Azumi e le opere di Takehiko Inoue
Film preferiti (o, meglio, che ha visto più volte): Gattaca, Morte a Venezia e Velvet Goldmine
Oggetti a cui non potrebbe rinunciare: sigarette, carta e matita, cd
Materiali di lavoro: pennarelli, Mac e… mani
Desiderio nascosto (non tanto nascosto): avere più tempo!

Gallery

Gokinjo Monogatari (Storia del vicinato / I Cortili del Cuore)

Paradise Kiss

Kagen no Tsuki (Ultimi raggi di luna)

Nana

Tenshi nanka ja nai/Non sono un angelo 

 

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