Recensione Manga – Children of the Whales (Kujira no kora wa sajo ni utau) di Abi Umeda

A cura di Emy (review) e Martina (storia, info e grafica)

Titolo originale: Kujira no kora wa sajo ni utau
Traduzione: I figli delle balene cantano sulla sabbia
Autrice: UMEDA Abi
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone :: 
Casa editrice: Akita Shoten
Numero di volumi: 23, completo
Inizio pubblicazione: 2013
Rivista di serializzazione: Mystery Bonita
Collana: Bonita Comics

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Children of the Whales
Casa editrice: Star Comics
Numero di volumi: 23, completo
Periodicità: i primi 2 volumi mensili, poi bimestrale
Distribuzione: fumetteria
Collana: Mitico; 5,90 euro
Curiosità: il primo volume ha anche una variant cover a opera del talentuoso artista Paolo Barbieri.

:: Anime ::
Studio: J.C.Staff
Anno di trasmissione in tv: 2017
Episodi: 12 + 2 OAV
Disponibilità in Italia: Netflix
Regia: Kyohei Ishiguro
Sceneggiatura: Michiko Yokote
Musiche: Hiroaki Tsutsumi
Character design: Haruko Iizuka

:: Curiosità ::
Nel 2016 Children of the Whales è stato adattato in un’opera teatrale diretta da Fumiya Matsuzaki (con Tomoru Akazawa, Daichi Yamaguchi e Ami Maeshima) e andata in scena all’AiiA 2.5 Theater di Tokyo.

Il manga è edito in Francia con il titolo Les Enfants de la Baleine ed è stato classificato come “seinen” nonostante in Giappone sia edito su una rivista shoujo: sull’account ufficiale Twitter del manga i giapponesi hanno espresso stupore e incredulità per questa scelta.

Storia


Un’immensa isola-vascello fluttua al di sopra di un oceano di dune, in un mondo fantasy post-apocalittico dove sembra esserci soltanto sabbia. Lì vivono circa cinquecento persone, in maggioranza ragazze e ragazzi dotati di un potere sovrannaturale – la thymia – che scaturisce dalle loro emozioni e li condanna a una morte precoce.

Questi giovani trascorrono le loro brevi vite a bordo della “Balena d’Argilla”, completamente all’oscuro di quali siano le condizioni di vita oltre quel mare di sabbia.

Un giorno, su un’isola alla deriva, il quattordicenne Chakuro – archivista dall’animo gentile – incontra per la prima volta una persona estranea alla sua comunità. È la bella e misteriosa Rikosu, che svelerà l’enigma della provenienza degli abitanti della Balena d’Argilla, cambiando per sempre il loro destino…

Considerazioni
Mentre leggevo Children of the whales ogni tanto mi sembrava di scorgere tra le pagine l’ombra di Miyazaki Hayao. O meglio, dei suoi lavori s-f.
Un deserto di sabbia e un futuro in cui gli uomini, pur ridotti in situazione di estrema sopravvivenza, continuano a ostinarsi a fare la guerra (Nausicaä della valle del vento, Conan il ragazzo del futuro), una ragazza venuta da chissà dove a portare nella comunità nuove domande e risposte incerte (Laputa), la morte improvvisa che giunge da strani velivoli (ancora Nausicaä), il futuro del genere umano minacciato dall’estinzione. Anche l’estetica, qualche volta, ricorda nel tratteggio e nell’atmosfera il manga di Nausicaä della Valle del vento di Miyazaki. Pertanto è un sapore antico, da epopea avventurosa, a caratterizzare la lettura, per chi non sia un neofita, almeno.
Eppure Children of the whales ha una voce propria, un timbro che diventa sempre più riconoscibile col procedere della lettura. Le possibilità narrative sono molteplici, perciò difficilmente ci condurranno attraverso percorsi già battuti e quel che attende il lettore è l’avventura della scoperta e del viaggio, pagina dopo pagina, in un mondo nuovo.
Che cosa si può volere di più? Anche questo è shoujo manga.

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