Recensione Manga – Il paese delle nevi (Yukiguni) di Yasunari Kawabata e Sakuko Utsugi

A cura di Emy

Titolo originale: Yukiguni
Storia: KAWABATA Yasunari
Disegni: UTSUGI Sakuko
Categoria: Shoujo

:: Il manga in Giappone ::
Casa Editrice: Shueisha
Numero di volumi: 1 – completo
Prima pubblicazione: 2010
Collana: Margaret Comics

:: Il manga in Italia ::
Titolo: Il paese delle nevi
Casa editrice: Lindau
Collana: Senza frontiere
Traduttore: Massimo Soumaré
Numero di volumi: 1 – completo
Pubblicato a partire da: Febbraio 2021.
Prezzo: Euro 19.00, Pagine: 224 p., ill., brossura.

Storia
Il romanzo racconta la storia d’amore tra un esteta di Tokyo, Shimamura, e una geisha, Komako, in una stazione termale.

Shimamura, un ricco e raffinato esteta, si dirige in treno verso il “paese delle nevi” sulla costa occidentale del Giappone dove la neve è alta 15 piedi, sorgono terme e ci sono suggestivi luoghi di villeggiatura. Lì lavora Komako, geisha delle terme di neanche 20 anni, che fa parte di una categoria diversa da quelle delle città: le cortigiane del “paese delle nevi” non potranno mai diventare famose musiciste o danzatrici.

Shimamura e Komako si incontrano e si innamorano, lui scopre che lei è molto portata per le arti della geisha (canto, shamisen) per la sua età, ma si dice sia fidanzata con un ragazzo di nome Yukio, parecchio malato. Infatti, sempre secondo le voci del luogo, è stato per pagargli le cure che lei è diventata una geisha (dopo aver studiato anche a Tokyo). In realtà però è un’altra ragazza, legata non si sa come a Komako, che si occupa di Yukio: la bellissima e misteriosa Yoko.

Quando Shimamura deve tornare a Tokyo, Komako lo accompagna alla stazione, ma Yoko la raggiunge per avvisarla che Yukio sta per morire. Komako si rifiuta di vedere il giovane sul letto di morte, quindi va alla stazione e saluta l’amato Shimamura.

Quando Shimamura ritorna, l’anno seguente, è sposato, mentre Komako è la stessa donna di prima. Come in passato trascorrono delle notti di passione, e scoprono di più l’uno dell’altro, nell’attesa dell’inevitabile partenza di Shimamura… (trama da Wikipedia).

Considerazioni
La Utsugi adatta piuttosto fedelmente quello che è considerato tra i capolavori di Yasunari Kawabata, scrittore insignito del Nobel per la letteratura nel 1968. Trattandosi della trasposizione di un’opera di letteratura, Il paese delle nevi non è una lettura agevole, e questo adattamento in chiave manga non è da meno.
Diciamo che chi si aspetta una storia tradizionale, con incipit sviluppo e fine sarà abbastanza deluso. Qui ci sono parecchie domande e risposte frammentarie, personaggi avvolti dalla vaghezza, i cui comportamenti non si lasciano “leggere” né tantomeno “prevedere” dal lettore. La natura profonda delle cose sembra quasi governata dal caso più che dal destino, come a caso si depositano qua e là i fiocchi di neve.
Il romanzo ci presenta una relazione senza via d’uscita, il finale è già scritto ma arriva riflesso, in pratica il protagonista vive il rapporto con una donna (Komako) attraverso il riflesso di una seconda donna (Yoko) che significativamente è introdotta proprio attraverso il riflesso sul vetro di un finestrino del treno. I rapporti tra i personaggi sono poco limpidi, la comunicazione tra loro è attutita da vari ostacoli presenti eppure impalpabili, in un’atmosfera luminosa, piena, fredda, come la neve. Il freddo definisce il caldo, perciò la passione e la fiamma si fanno più percepibili in un contesto innevato.
Il tempo è come sospeso, gli attimi dilatati, la bellezza ricercata e goduta con voluttà.
Il paese delle nevi non è una lettura agevole, ma di sicuro preziosa, che ha possibilità, nella sua versione manga, di contribuire ad avvicinarsi all’autore o a suscitare la curiosità nel lettore nei confronti della letteratura giapponese. Ciò non toglie che io abbia trovato un po’ fastidiosa la brossura del volume, che impedisce di aprirlo senza l’ansia che si scolli, però ho apprezzato la grafica curata (in particolar modo i capelli lucidi delle fanciulle) e la bella composizione della tavola. Consigliato a chi è disposto a perdersi nel sentiero delle inquietudini, delle incertezze, della bellezza improvvisa e fuggevole.
Questo volume è il terzo manga della casa editrice Lindau dopo Io sono un gatto (2018) e Kokoro (2020), tutti adattamenti da classici della letteratura giapponese, e mi auguro che la casa editrice prosegua questo interessante esperimento, dal momento che il Giappone può vantare diversi titoli manga appartenenti a questo filone.

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