Recensione Manga – I want to be the Wall (Watashi wa Kabe ni Naritai) di Honami Shirono

logowantwallA cura di Emy

Titolo originale: Watashi wa Kabe ni Naritai
Autrice: SHIRONO Honami
Categoria: Josei

CoverjapwallCoveritawall:: Il manga in Giappone ::
Casa editrice: Enterbrain
Numero di tankoubon: 3, completo
Inizio pubblicazione: 2019
Rivista di serializzazione: B’s-LOG Cheek

:: Il manga in Italia ::
Titolo italiano: I want to be the Wall
Casa editrice: Star Comics
Traduzione: Alice Settembrini
Inizio pubblicazione: Maggio 2023 
Prezzo: 7.50 E.

Storia
storiawall0Yuriko
è asessuale ma viene costretta dai genitori a partecipare a un incontro combinato a scopo matrimoniale. Il suo partner è Gakurota, un ragazzo gay innamorato di un suo amico d’infanzia senza essere corrisposto. La ragazza, appassionata di Boys’ Love, vorrebbe diventare un muro per poter vegliare sugli amori degli altri, mentre Gakurota, costretto a sposarsi per questioni familiari, è irrimediabilmente perso nel suo amore a senso unico. Le circostanze li porteranno, nonostante la convinzione iniziale di rimanere da soli per tutta la vita, a cominciare a vivere insieme come una coppia sposata… (trama da casa editrice).

Considerazioni
storiawallIl maggior pregio dei manga è probabilmente la loro infinita varietà. Generi, target, tematiche, stile: dalla combinazione di questi e altri fattori possono nascere opere in grado di venire incontro ai bisogni dei lettori più disparati.
Lo spettro di genere è da tempo fonte di ispirazione in diversi manga, ma questa è la prima volta che vedo al centro della narrazione l’asessualità in un contesto slice of life per adulti, motivo per cui ho reputato I want to be the wall degno di attenzione.
La lettura non mi ha deluso: penso che chiunque, leggendo il volume, possa capire cosa può significare essere asessuali in una realtà prevalentemente eteronormativa e come siano di conseguenza possibili i matrimoni “di facciata”, matrimoni cioè che nascono per soddisfare le aspettative della pressione sociale e non solo… Fin dal primo numero, infatti, l’autrice parla di questa coppia che nasce in base a un’umanissima esigenza: trovare un compagno, un amico, un complice, una persona cioè in grado di capire e accettare l’altro, in modo che si possa sostenere insieme un cammino altrimenti più difficile.
Già in un’altra opera, al momento inedita in Italia, era stata presa in esame una coppia che poteva identificarsi come asessuale aromantica (The Full-Time Wife Escapist), tuttavia i presupposti erano completamente diversi e lo sviluppo della serie aveva finito per capovolgere l’assunto di partenza. Questo non dovrebbe capitare con I want to be the wall, essendo una serie composta di soli tre volumi.
Infine, una precisazione: l’autrice deve aver approfondito la questione dello spettro di genere, perché non è caduta nella trappola del pressapochismo. Nel manga viene spiegato bene come nell’asessualità siano comprese diverse possibilità, per cui quello della protagonista è solo *un caso* che non è rappresentativo di *tutte* le persone che si riconoscono come asessuali. Ne consegue che, se l’esperienza del lettore dovesse essere diversa, ciò è assolutamente normale. Qualsiasi definizione rigida immobile e immutabile è bandita: una riflessione preziosa, necessaria.
In definitiva, I want to be the wall è un josei che fa della chiarezza espositiva (nella grafica, nella narrazione, nell’obiettivo consapevole dell’autrice) la sua migliore qualità.

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